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In viaggio sulla rotta di Enea

Dalla mitica Troia a Lavinium, che oggi si chiama Pratica di mare. Segue la rotta delle avventure di Enea così come le cantò Virgilio, La Rotta di Enea, itinerario turistico culturale in 21 tappe tra archeologia, cultura e natura proposto al Consiglio d'Europa. E se la partenza è d'obbligo dalla antica Ilios di omerica memoria con i resti archeologici, ma anche il nuovissimo museo e il parco nazionale del Monte Ida, le tappe sono diverse e tutte affascinanti, da Delos con il suo santuario aalla fenicia Cartagine nell'odierna Tunisia, da Castrum nel Salento, dove Virgilio colloca l'approdo di Enea in Italia e dove gli archeologi hanno portato alla luce uno splendido tempio di Atena-Minerva, a Pozzuoli (l'antica Cuma) prima colonia greca di tutto il Mediterraneo occidentale, celeberrima per l'antro della Sibilla. In tutto cinque paesi coinvolti dalla Grecia alla Turchia, l'Albania, la Tunisia e l'Italia per un totale di sei siti Unesco.
    Promosso su iniziativa della Fondazione Lavinium e del comune di Edremit, primi sostenitori del progetto, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l'area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l'Etruria meridionale, il nuovo itinerario è stato presentato oggi a Roma in un convegno organizzato dalla fondazione omonima.
    "Una rotta di viaggio, dialogo e conoscenza tra le ricchezze culturali, storiche ed archeologiche dei luoghi del Mediterraneo citati nell'Eneide - spiega Giovanni Cafiero, presidente della Fondazione La rotta di Enea - Per Virgilio, Enea è l'eroe dell'empatia, dell'incontro e della mescolanza. Scegliendo un padre straniero, un esule, i Romani creano un paradigma nuovo, quello della mescolanza, che si completa con le virtù latine di devozione alla famiglia e alla propria città".
   

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