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La settimana santa spagnola per immagini

PALERMO - C'è un filo sottile che lega gli aspetti e i momenti della Settimana Santa nel complesso mondo della religiosità popolare del Mediterraneo. Con le sue identità e le sue similitudini declinate nelle rappresentazioni nei diversi Paesi. Un confronto evidenziato anche dalle immagini che ne raccontano le varie fasi. Una tappa di questo percorso è la mostra fotografica "Plenilunio ritual de primavera: la Semana Santa vivida", promossa dalla Fondazione Ignazio Buttitta in collaborazione con l'Universidad de Valladolid, che sarà inaugurata domani, alle 18, a Palermo, nella Chiesa di Santa Maria dello Spasimo (via dello Spasimo, 10), con il patrocinio del Comune - Assessorato alle Culture, con il sostegno della Fondazione Federico II e con la partecipazione del Centro Internacional de Estudios de religiosidad Popular la Semana Santa, dell'Estudio Teológico Agustiniano, dell'Instituto Cervantes Palermo e del Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino. La selezione scientifica degli scatti è stata curata da Ignazio E. Buttitta e da José Luis Alonso-Ponga. Esposte 60 fotografie che raffigurano alcuni intensi momenti legati alle cerimonie che precedono la Pasqua, ancora oggi fortemente vissuti dalla cittadinanza e dalle confraternite di alcune province spagnole di La Rioja e Castiglia y León.
    "L'obiettivo è quello di sostenere percorsi di studio e di ricerca condivisi - afferma Buttitta - e di favorire la reciproca conoscenza e la libera circolazione di idee e persone: tutti momenti fondativi e ineludibili di una auspicata ma ancora a venire autentica comunità europea". Autori della mostra sono José Manuel Alfaro, Rafael Sanz Lobato, Rafael López-Monné, Fernando Fernández Sánchez, Juan Bautista Rubio Nistal, Rubén Prieto Ferrero, Daniel Pisabarro Gallego, Eugenio Santos de Mata, David Carracedo Sevilla, Rocío Gato Mateos, Marisol Cámara Ruiz, José Ignacio Aguado. Nel video "Tiempo de Pasión. Rituales de Semana Santa", a cura di José Luis Alonso-Ponga, Julio Grande Ibarra e Pedro García González, scorrono le "testimonianze storiche di straordinaria importanza, rappresentative di riti profondamente autentici e radicati che si sono tramandati pressoché immutati nei secoli, da cui si evincono l'origine e l'evoluzione della Settimana Santa spagnola", aggiunge Buttitta.
    Descritti cinque riti, molto diversi tra loro, che incarnano alcuni aspetti di queste celebrazioni religiose "che dal XVII secolo vengono celebrate in Spagna e in altre regioni italiane, - dicono gli organizzatori dell'evento - un tempo unite sotto l'impero degli Asburgo e dei Borboni e che, nell'insieme, ci aiutano a ricomporre il complesso mondo della religiosità popolare del Mediterraneo: la funzione del Desenclavo (lo schiodo dalla croce) e la Procesión del Santo Entierro (processione della Santa Sepoltura) di Bercianos de Aliste; la processione dei disciplinanti soprannominati picaos di San Vicente de la Sonsierra; la processione del Santo Potajero de La Baeza; la tradizione dei conqueros della confraternita di Nuestro Padre Jesus Nazareno y nimas de la Campanilla di Toro; La Bajada del ngel (La discesa dell'angelo), in scena la mattina di Pasqua nella località di Peafiel".
    "Attraverso l'esposizione di fotografie e audiovisivi la mostra punta al coinvolgimento empatico del pubblico verso quei riti che sono frutto di un secolare substrato religioso e culturale - conclude Buttitta - scelti per la passione e l'impegno con cui le comunità e le confraternite li tutelano e li praticano, indipendentemente dalle ripercussioni turistiche".
    La mostra a ingresso libero si concluderà il 23 aprile, e sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle ore 9.30 alle ore 17 e il lunedì dalle ore 9.30 alle ore 15. (ANSA).
   

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