Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Mason e il racconto dei Pink Floyd in mostra a Roma

ROMA -  Il 19 gennaio "The Pink Floyd Exhibition - Their Mortal Reamins", la straordinaria mostra dedicata Pink Floyd, che al Victoria and Albert Museum di Londra ha richiamato 400 mila spettatori, arriverà a Roma, al MACRO. E' la prima tappa internazionale di questo evento che ha al centro a una delle band chiave del rock e non solo. A presentare la mostra,  a Roma, in Campidoglio, insieme a Luca Bergamo, Vicesindaco con delega alla Crescita Culturale e Innocenzo Cipolletta, commissario del Palazzo delle Esposizioni, è arrivato Nick Mason, fondatore, batterista della band nonché consulente per conto dei Pink Floyd dello spettacolare allestimento che mescola memorabilia, strumenti vintage, filmati, documenti inediti insieme ai celebri elementi scenici che hanno contribuito alla leggenda del gruppo. Mason è un settantatreenne gentile e ironico, oggi più impegnato nelle corse automobilistiche (ha partecipato anche alla 24 ore di Le Mans) che nella musica. Si dice che sia lui la memoria storica del gruppo, sicuramente, rispetto a Dave Gilmour e Roger Waters è quello con meno spigoli. "Non colleziono memorabilia (al contrario di quanto fa con le macchine e le batterie), piuttosto accumulo cose. Col tempo ho cominciato anche a scrivere ricordi (nel 2012 ha ricevuto il dottorato ad honorem in Lettere dall'università di Westminster) ma non sono il biografo della band - spiega Mason - Lavorando a questo progetto ho avuto molte sorprese, per esempio ho scoperto una vecchia pedaliera che ha usato Dave Gilmour e che all'epoca credevo che l'avessero solo i Rolling Stones. La mostra in realtà è nata in modo meno premeditato di quanto possa sembrare. Quello che si vedrà a Roma sarà sostanzialmente l'allestimento originale con qualche cambiamento, in particolare ci sarà una maggiore attenzione al legame con l'Italia. Soprattutto i concerti di Venezia e Pompei, perché della nostra prima volta italiana, al Piper di Roma nel 1968 non credo sia rimasto qualcosa. Abbiamo pensato di fare dei cambiamenti per ogni tappa (la mostra andrà anche negli Stati Uniti)". Mason, che dedica un pensiero ai due compagni di band scomparsi, Syd Barrett e Richard Wright, annuncia che all'inaugurazione del 19 gennaio, oltre a lui, ci sarà anche Roger Waters, che ha incontrato la stampa anche in occasione della prima londinese.  Il logo della mostra è una rivisitazione dell'immagine di copertina di "The Dark Side of the Moon", uno degli album più importanti, e venduti della storia. "Musicalmente parlando 'The Dark Side of the Moon' ha segnato un cambiamento nel suono della band, decisamente diverso dal periodo psichedelico - spiega Mason - La nostra musica non ha mai seguito un percorso strettamente lineare, cercavamo però di rinnovarci ad ogni album. Naturalmente nessuno di noi si immaginava che avrebbe avuto un successo di tali proporzioni. E' sempre difficile spiegare cosa renda un album così speciale: nel caso di 'The Dark Side' credo dipenda semplicemente dal fatto che non ha solo una cosa buona ma è fatto di diversi elementi felici: la musica, i testi, la qualità della registrazione, il lavoro della casa discografica. Ricordo che non riuscimmo a sperimentare fino in fondo con la tecnologia per limiti di budget".
   

Caricamento commenti

Commenta la notizia