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Da Duchamp a Dalì rivoluzionari del '900

  PALAZZO ALBERGATI - Una grande mostra dedicata ai nomi del mondo dell'arte che hanno rivoluzionato il Novecento: Duchamp, Magritte, Dali', Ernst, Tanguy, Man Ray, Calder, Picabia e molti altri, insieme per raccontare un periodo di creativita' geniale e straordinaria. Da oggi all'11 febbraio Palazzo Albergati, a Bologna, ospita 'I rivoluzionari del '900', 180 opere provenienti dall'Israel Museum di Gerusalemme, che per l'occasione ha svuotato oltre mille mq del proprio percorso espositivo. L'incontro tra Dada, Surrealismo e l'Israel Museum inizia come un 'incontro casuale' piu' di 50 anni fa e da allora si e' evoluto in una relazione profonda e duratura. Grazie a lasciti generosi provenienti in gran parte da donatori e artisti, il Museo ha potuto formare una spettacolare collezione di opere Dada e surrealiste, che comprende tutte le tecniche impiegate da questi movimenti innovativi: dipinti, readymades, collage, assemblaggi, fotografie e lavori su carta. Il Museo deve questa ricchezza innanzitutto ad Arturo Schwarz - docente, scrittore e poeta milanese - che ha donato la sua vasta collezione di arte Dada, surrealista e pre-surrealista comprendente piu' di 700 opere che costituiscono la maggior parte della collezione e della selezione di opere in mostra. Tra i capolavori: Le Chateau de Pyrenees (1959) di Magritte, Surrealist Essay (1934) di Dali, L.H.O.O.Q. (1919/1964) di Duchamp e Main Ray (1935) di Man Ray. L'allestimento e' realizzato dall'architetto Oscar Tusquets Blanca, che ha ricostruito a Palazzo Albergati la celeberrima sala di Mae West di Dali' (1934-35) e l'installazione '1,200 Sacks of Coal' ideata da Duchamp per l'Exposition Internationale du Surre'alisme del 1938. Attraverso un percorso tematico, la mostra - curata da Adina Kamien-Kazhdan, senior curator of Modern Art at the Israel Museum - offre una visione completa di questo patrimonio avanguardistico suddiviso in cinque sezioni: Accostamenti sorprendenti, Automatismo e subconscio, Biomorfismo e metamorfosi, Desiderio: musa e abuso, Il paesaggio onirico. E' passato un secolo dagli esordi del movimento Dada nel 1916 e del Surrealismo nel '24: oggi accostamenti 'meravigliosi', automatismo, ready made, fotomontaggio, metamorfosi, paesaggi onirici sono scontati, in arte e non solo. Ma all'epoca gli artisti che per primi hanno inventato tecniche, costruito ideologie, scoperto e applicato la psicanalisi freudiana all'arte e alla vita non solo hanno sfidato e rinnegato la tradizione, ma hanno introdotto materiali e strategie innovativi destinati a trasformare il vocabolario dell'arte. La mostra, patrocinata dal Comune di Bologna e dall'Ambasciata di Israele, e' accompagnata da un catalogo di 240 pagine edito da Skira con saggi di Werner Spies, Daws Ades e Adina Kamien-Kazhdan, e nel 2018, da marzo a luglio, sara' allestita al Complesso del Vittoriano a Roma.

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