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Le isole negli scatti di Cecilia Mangini

NUORO - Novant'anni compiuti da poco, una vita da cineasta e una parallela da fotografa: la romana Cecilia Mangini, dopo 50 anni dai primi lavori realizzati in Sardegna, torna a Nuoro dove il 21 settembre inaugura la mostra fotografica dal titolo Isole, una serie di scatti realizzati nel 1952 tra Lipari e Panarea, come anticipazione della seconda edizione di IsReal, Festival di Cinema del Reale sguardi sul Mediterraneo.
    Una rassegna che sarà ospitata nel Museo del costume di Nuoro dal 3 all'8 ottobre e che si aprirà con la proiezione in anteprima nazionale del film Surbiles di Giovanni Columbu.
    Venerdì 22 settembre alle 18.30, invece, nell'auditorium dell'Isre verrà proiettata una selezione di documentari storici della Mangini. "Cecilia Mangini è un'autrice che si è sempre concessa grande libertà nella pratica cinematografica e in quella fotografica", ha detto Alessandro Stellino, direttore artistico di IsReal, nella conferenza stampa in cui era presente la stessa Mangini. "Rivedremo in questi giorni i suoi lavori degli anni '50 e '60 che hanno una grande forza. I suoi film sono uno spaccato etno-antropologico dell'Europa di quegli anni e non solo". Dopo l'omaggio floreale del presidente dell'Isre Giuseppe Pirisi per i suoi 90 anni compiuti da qualche mese, la fotografa e cineasta, che ha lavorato con Pasolini e che ha vinto tanti premi prestigiosi, si è raccontata. "Sono felice di tornare a Nuoro dopo tanto tempo - ha esordito - Ero arrivata qui nel 1966 quando quest'isola dal Continente sembrava lontanissima. Dovevo realizzare per l'Anas dei lavori fotografici sulla statale Carlo Felice, fu lì che mi innamorai di questa terra. Mi promisi di ritornare presto e lo feci.
    Realizzai un documentario e mentre ci lavoravo fui bloccata a Bolotana dalla neve, persone molto ospitali ci hanno aperto le loro case. La mattina seguente realizzai degli scatti bellissimi". "La Sardegna dell'epoca lottava contro la libertà, l'analfabetismo, la miseria - ha proseguito la fotografa romana - L'isola che ho ritrovato ora è una terra che non è rimasta ferma, ha camminato e continuerà a camminare".
   

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