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230 anni Chiesa in Corea, messaggio di pace

 CITTA' DEL VATICANO - Vuole essere un messaggio di riconciliazione e di pace in Asia e nel mondo la grande mostra che da domani a San Pietro, negli spazi barocchi del Braccio di Carlo Magno, racconta la storia di evangelizzazione e di martirio che per 230 anni ha caratterizzato la presenza della Chiesa cattolica nella Penisola Coreana. Esposte 181 opere, in larga parte provenienti dal Museo di Storia di Seul, ma anche dalla ricca collezione del Museo Etnologico dei Musei Vaticani.
    Con il titolo 'Come in cielo così in terra. Seul e i 230 anni della Chiesa Cattolica in Corea', l'importante rassegna organizzata dalla Chiesa Cattolica in Corea con la collaborazione del Comitato di Esaltazione dei Martiri Coreani dell'Arcidiocesi di Seul, è a cura appunto dell'Arcidiocesi di Seul e del Seul Museum of History, con il patrocinio del Governo Metropolitano di Seul, dell'Ambasciata della Repubblica di Corea presso la Santa Sede e dei Musei Vaticani. Un'impresa di indubbio impegno che ha richiesto due anni di lavoro e che si richiama idealmente alla mostra ideata nel 2012 a Seul in previsione del viaggio di papa Benedetto XVI del 2014. ''In quel caso si era trattato di un'esposizione di grande respiro rinascimentale, con capolavori di Michelangelo, Raffaello, Leonardo - ha spiegato il direttore dei Musei Vaticani Barbara Jatta - mentre questa è più circoscritta alla Corea, messa a punto in modo significativo e gradevole, secondo lo spirito di storia, fede, devozione peculiare delle iniziative vaticane''.
    ''Una mostra speciale, allestita nel cuore del Vaticano'', ha aggiunto il reverendo Matthias Young-Yup Hur dell'Arcidiocesi di Seul, che racconta le particolarità della Chiesa coreana e che si vuole offrire come momento di ''pace e di riconciliazione per le due Coree, l'Asia e il resto del mondo''. ''Noi - ha ribadito - siamo qua per la pace''. Del resto, ha aggiunto uno dei curatori Park Sangbin del Museo di Seul, questi 230 anni di storia sono trascorsi nel segno dell'affermazione della dignità e dell'uguaglianza, come documentano le opere selezionate e articolate nelle due ampie sezioni della rassegna.
    La prima illustra la storia dal XVIII secolo a oggi, la seconda invece si concentra in particolare sul tema dei martiri e delle persecuzioni, subite dalla comunità cattolica a partire dal 1785, quando il governo vietò le riunioni religiose, e durate per secoli. Ecco dunque tra le opere esposte, le 'Ammonizioni sul governo del popolo', scritte da Jeong Yak-yong, uno maggiori pensatori del tardo periodo Joseon, i piatti commemorativi trovati nelle tombe di 6 martiri (dal Korean Catholic Martyr's Museum), la calligrafia dell'attivista indipendente Ahn Jung-geun prima della sua esecuzione (1910), quella in carattere cinese che significa 'l'adorazione verso il Cielo'. E non manca una serie di Madonne col Bambino, come il quadro del pittore Chang Woo-sung che nel 1954 ha raffigurato la Vergine Maria in abito tradizionale coreano bianco.(ANSA).
   

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