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Teatro: tra canyon e quartieri per seguire Uomo che cammina

CAGLIARI - Un uomo cammina e attraversa la città di Cagliari, un corpo in un paesaggio urbano, quasi sospeso fra realtà e finzione. Il pubblico viene invitato a seguirlo ad una certa distanza lungo un percorso di otto chilometri.
Tre ore e mezzo di passeggiata tra strade e piazze, periferie, edifici, chiese, canyon, esercizi commerciali, distese d'acqua. Luoghi che in 'L'uomo che cammina' diventano elementi portanti della narrazione. La performance itinerante della compagnia Dom, progetto di Leonardo Delogu e Valerio Sirna in collaborazione con Hélène Gautier, ispirata all'omonima graphic novel di Jiro Taniguchi, è andata 'in scena' per sette date a Cagliari per Sardegna Teatro nell'ambito dei festival 10 Nodi.
Il pubblico, un gruppo di 15 spettatori per volta, si riappropria di angoli di città che appaiono quasi inediti osservati con uno sguardo non distratto, per riscoprire fascino, bellezza e incanto. Ogni scorcio e paesaggio appare come un piccolo set cinematografico con tanto di colonna sonora, abitato da attori e comparse.
"L'inquadratura" é su un uomo solitario, quasi indecifrabile che si muove lungo un misterioso itinerario tra apparizioni e depistaggi per creare l'effetto straniamento. Dalla Stazione Ferroviaria, l'Uomo, visto di spalle, entra nel suo paesaggio, incontra diversi personaggi del suo mondo, si addentra tra i banconi di un mercato, entra nella chiesa di Sant'Anna per poi scomparire e riapparire in un dedalo di vicoli di Stampace.
In via Azuni la comitiva coglie la bellezza della facciata barocca della chiesa di San Michele, incrocia il cantiere del Corso, l'insegna del Teatro Massimo. Poi attraversa il canyon di Tuvixeddu che diventa quasi una porta magica verso uno scenario da film western, sottolineato dalle musiche di Arrogalla, omaggio alla colonna sonora di 'C'era una volta il West,' dal paesaggio e dalle silhouette di ipotetici pistoleri e cowboy che appaiono in lontananza.
Il corteo si aggira poi fra i quartieri popolari tra ragazzi che si rincorrono e ballerini di street dance. Poi raggiunge la laguna di Santa Gilla. L'Uomo che cammina viene come inghiottito nel buio come in una dissolvenza cinematografica dopo aver raggiunto la sua meta, superato un confine d'acqua. Sulla via del ritorno un inatteso concerto sulle note di una My way è l'ultimo dono di questo viaggio.

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