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L'espressionismo di Kirchner a Cecina

CECINA (LIVORNO) - Dopo 15 anni dall’ultima personale in Italia, la Fondazione Geiger porta nel nostro Paese le opere di una delle figure chiave dell’arte del Novecento, Ernst Ludwig Kirchner

La città di Cecina si propone, per tre mesi, come centro di divulgazione dell’arte del ‘900. La località toscana accoglie infatti una delle più importanti mostre mai dedicate in Italia a Ernst Ludwig Kirchner, figura di spicco dell’Espressionismo e delle avanguardie artistiche del XX secolo. Dotato di una personalità complessa e allo stesso tempo fragile, l’artista tedesco visse tra il 1917 e il 1938 a Davos, in Svizzera, dove trovò ispirazione e, inizialmente, pace interiore. Oggi, a un secolo di distanza, un’importante selezione delle opere prodotte in questo periodo compone la mostra Ernst Ludwig Kirchner a Davos, curata da Annick Haldemann e Thorsten Sadowsky e organizzata dalla Fondazione Culturale Hermann Geiger in cooperazione con il Kirchner Museum Davos e l’Archivio dell’opera completa di Ernst Ludwig Kirchner, Wichtrach/Berna. L’esposizione, che gode del patrocinio dell’Ambasciata Svizzera in Italia, della Regione Toscana e del Comune di Cecina, è in programma dal 15 luglio al 15 ottobre nelle sale espositive della Fondazione Geiger, in piazza Guerrazzi 32 a Cecina (Livorno). La Fondazione, nata nel 2009 per la volontà filantropica di due privati, organizza abitualmente mostre di alto livello alle quali garantisce da sempre ingresso gratuito.

La mostra si compone di 63 opere, tra quadri a olio, incisioni, litografie, acquerelli, schizzi e fotografie raffiguranti paesaggi di montagna, ambienti rurali, ma anche ritratti e scene di danza realizzati dall’artista negli anni trascorsi a Davos, dove si rifugiò, debilitato nel corpo e nell’anima, durante la Prima guerra mondiale. Nella stazione climatica, Kirchner visse una rinascita personale e artistica: le Alpi e i panorami svizzeri presero infatti il posto della pulsante scena urbana berlinese, che fino a quel momento era stato uno dei soggetti favoriti delle sue opere. Ma oltre a momenti della vita alpina, Kirchner introdusse nei suoi lavori anche i temi del nudo e del ritratto, nonché nuove rappresentazioni artistiche del movimento, ispirate soprattutto dalla danza e dagli sport invernali. Nella città di Davos, Kirchner si impegnò a consolidare la propria reputazione di artista dell’avanguardia tedesca e da lì organizzò varie mostre in Svizzera, Germania e Stati Uniti. Tuttavia l’avvento del nazionalsocialismo, che etichettò la sua arte come «degenerata», fece ripiombare Kirchner nel baratro della sofferenza psichica, dal quale non riuscì più a riprendersi e che lo portò al suicidio nel 1938.

La mostra è aperta tutti i giorni col seguente orario: 15 luglio-10 settembre: 18-23; 11 settembre-15 ottobre: 16-20.

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