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Da Il padrino a Amarcord, disegnatori di sogni

TAORMIMA- Marisa Allasio in un brillante vestito rosso che si fa strada fra ombre di ragazzi in estasi per Poveri ma belli; la silhouette di Jean-Louis Trintignant che ospita suoi ritratti più piccoli e ripetuti in stile pop art, per Il conformista; la storia di Per grazia ricevuta illustrata come un grande fumetto; l'immagine iconica di Don Vito Corleone de Il padrino e quella della popolazione felliniana di Amarcord; il corpo di Alain Delon trasfigurato in un cielo surrealista per La prima notte di quiete; un bozzetto preparatorio che richiama un girone dantesco per Il vangelo secondo Matteo. Sono fra le suggestioni di cinema offerte da Disegnatori di sogni, la prima mostra (dopo una prima uscita a Lucca Comics) che porta al Palazzo del Cinema di Taormina, nell'ambito di Taormina Arte, in collaborazione con il Sngci, fino al 1 ottobre, 55 manifesti di film, fra gli oltre 1500 conservati al palazzo Marinozzi di Montecosaro (Macerata) dove ne sono esposti permanentemente 150.
    Dipinti, bozzetti preparatori e manifesti, realizzati dai maggiori cartellonisti italiani, artisti come Anselmo Ballester, Ercole Brini, Ermanno Iaia, Giuliano Geleng, Angelo Cesselon, Luciano Crovato, Enzo e Giuliano Nistri, Giorgio Olivetti, Alessandro Simeoni, Arnaldo Putzu, che con le loro creazioni "svolgevano la funzione che oggi hanno i trailer - spiega Ninni Panzera, segretario generale di Taormina Arte - Hanno rappresentato una vera e propria corrente artistica del '900". A raccogliere questi straordinari pezzi di cinema nel museo Cinema a pennello ("abbiamo detto no contributi pubblici, vogliamo essere indipendenti") dal 1992 è Paolo Marinozzi.
    "Stavo preparando un’esposizione dedicata a Totò, in occasione dei 25 anni della morte e per caso ho trovato alcuni incredibili bozzetti originali di questi artisti e da lì è cominciato tutto - spiega all'ANSA -. E' giusto che più gente possibile li veda. il mio sogno sarebbe una grande mostra a Roma, comunque abbiamo già tante richieste da città italiane e straniere". Tra le opere esposte anche il bellissimo poster per Cristo si è fermato a Eboli ispirato allo stile di Guttuso "un omaggio al fatto che Carlo Levi fosse anche un pittore" o quello di Sedotta Abbandonata "per cui Germi aveva chiesto a Iaia di ispirarsi a Goya". La mostra ha in esposizione Insieme ai manifesti anche quattro Nastri d'argento (consegnati da anni a Taormina), due celebrativi e i due vinti da Paolo Conte per La Freccia azzurra e da Bernardo Bertolucci per l'Ultimo imperatore.
   

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