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Viaggio nei Luoghi del cinema di Iarussi

(di Mauretta Capuano) (ANSA) - ROMA, 22 GIU - OSCAR IARUSSI, ANDARE PER I LUOGHI DEL CINEMA (IL MULINO, PP 172, EURO 12). Una geografia visionaria, una storia d'amore che rinasce sempre, un viaggio nel cinema italiano, nei suoi luoghi simbolo diventati set anche per le produzioni hollywoodiane. Oscar Iarussi, giornalista, nel Comitato esperti della Mostra di Venezia, ex presidente della Apulia Film Commission, traccia un itinerario tra passato e presente in un libro speciale 'Andare per i luoghi del cinema' (Il Mulino), in cui dieci città ci mostrano la bellezza e le contraddizioni della nostra storia, non solo cinematografica. "Dieci tappe non sono molte, anzi, rispetto ai proverbiali mille campanili italiani. E mancheranno senz'altro dei titoli cari al cinefilo, di solito pugnace (siamo pronti al duello all'arma stanca)" spiega Iarussi. L'apertura è dedicata a Venezia, la Serenissima "ormai Inquietissima" dice l'autore, e al Lido con i suoi villini liberty e il suo grande albergo Des Bains dove Luchino Visconti ha ambientato 'Morte a Venezia' che "non è un film, è un mito" sottolinea Iarussi. E si chiude con Roma "una specie di giungla tiepida, tranquilla, in cui ci si può nascondere bene" come la descrive Marcello Mastroianni nella 'Dolce vita' ad Anouk Aimée.
    Da Federico Fellini, che regna nel mitico Teatro 5 a Cinecittà, a 'La grande bellezza' di Paolo Sorrentino "ambasciatore nel mondo dell'autolesionismo nirvanico made in Italy", Iarussi mostra bene come "tutti i film portino a Roma". Troviamo Anna Magnani nei panni di Pina che corre dietro al camion dei tedeschi che le portano via il marito in 'Roma città aperta' di Rossellini diventata un simbolo libertario. Cosi' come alcune immagini di 'Caro Diario' di Nanni Moretti, il suo arrivo in vespa all'idroscalo di Ostia dove fu assassinato Pasolini, sono vere e proprie icone. La carrellata di personaggi legati alla città eterna è infinita: da Aldo Fabrizi, Alberto Sordi, Vittorio De Sica, Carlo Verdone fino allo 'Jeeg Robot' del premiatissimo esordiente Gabriele Mainetti, Iarussi ci regala tante microstorie nella storia e ci fa scoprire dettagli più o meno noti in questo viaggio che fa dei luoghi il punto di partenza e di arrivo di un itinerario pieno di sorprese.
    In mezzo ci sono Torino - con il suo alone esoterico e la sua anima misteriosa, la sua avventurosa storia del cinema muto e la sua elezione a "scenografia gotica e visionaria per eccellenza" da parte di Dario Argento - che compie un salto di qualità nel 2000 con l'inaugurazione del Museo Nazionale del Cinema nella Mole Antonelliana. E poi Milano, borghesissima e proletaria sullo schermo, dove arrivano Totò e Peppino con i colbacchi russi e le sciarpe di pelliccia nel film 'Totò, Peppino e...la malafemmina' di Camillo Mastrocinque. E ancora Bologna e la sua cineteca, Firenze, che troviamo in tanti film di matrice romanzesca, con il suo contemporaneo 'Inferno' di Ron Howard.
    Palermo gattopardesca e del 'Nuovo cinema Paradiso', Napoli visionaria, con una filmografia vastissima da Totò a Gomorra.
    Fino a Bari che esordisce a pieno titolo fra le città del cinema con 'Polvere di stelle' di Alberto Sordi nel 1973, capitale di Lamerica e della Apulia Film Commission e Matera, capitale della cultura europea nel 2019, la terra di Rocco Scotellaro ed Ernesto De Martino dove viene girata 'La passione di Cristo' di Mel Gibson.
    Il viaggio potrebbe continuare, magari in un secondo volume, alla scoperta di altri luoghi del cinema, non di altre location, termine che non si trova mai in questo libro "perchè abbiamo nello sguardo la luce dei paesaggi e dei personaggi" dice e mostra chiaramente Iarussi.
   

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