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L'Atene misteriosa di Patrizio Nissirio

PATRIZIO NISSIRIO, ATENE, CANNELLA E CEMENTO ARMATO (Giulio Perrone Editore, pp. 140, 12 Euro) Anche nel "quartiere più anonimo celato tra sgraziate facciate punteggiate di antenne satellitari, Atene può sorprendere". Basta avere il tempo di perdersi, di assaporarla e annusarla: anche quando i suoi odori forti - fatti di smog misto a spezie - paiono troppo molesti. Anche quando all'asfalto bollente, ai palazzi sgangherati e al traffico "pervasivo", si preferirebbe fuggire verso una delle isole dell'Egeo. Alla capitale greca e alla sua bellezza sensuale quanto elusiva, Patrizio Nissirio, giornalista ANSA e scrittore, dedica il suo ultimo libro 'Atene, Cannella e cemento armato'.
    In questo viaggio, l'autore sceglie di accompagnare il lettore alla scoperta degli angoli meno noti della città, immergendolo nelle narrazioni di alcuni degli scrittori ellenici contemporanei più famosi: da Petros Màrkaris - "inventore del commissario Kostas Charitos e parente ellenico del siculo Salvo Montalbano" - a Menis Kumandareas; da Giorgos Seferis e Margarita Liberaki. Scelti, spiega Nissirio, "innanzitutto per il loro rapporto con la città". La Atene "che ci troverete dentro è la loro, ma anche la mia: ruvida, sensuale, sorprendente, dolcissima ed amara. Ma vera fino all'ultimo vetro rotto, o spanakopita appena sfornata". Una città con oltre cinque milioni di abitanti, un passato epico e una storia recente meno gloriosa, fatta di decadimento, abusivismo galoppante e crisi economica nera e "dove ateniesi, ricchi e poveri, immigrati si contendono lo spazio". Eppure la capitale greca è tanto altro ancora. E' un mix tra Oriente e Europa, con i suoi quartieri eleganti e i monumenti classici, le sue periferie e i centri ultramoderni. E' proprio nella descrizione di queste apparenti contraddizioni che è possibile capire il carattere, i difetti e i pregi dei greci di oggi. Basta farsi trascinare fra le pagine di questa guida zeppa di aneddoti, dritte e curiosità e seguire i tanti suggerimenti dell'autore. Al netto dell'Acropoli e del Museo Archeologico, i quartieri centrali o quelli più eleganti come Kolonaki o Kifissià, la passeggiata proposta da Nissirio parte dal Primo cimitero cittadino (Proto Nekrotafeio Athinon), datato 1837, che ospita "un nutrito elenco di nomi celebri e celeberrimi della storia greca, ellenici e stranieri". E se, a un occhio poco attento, Atene pare un blocco di cemento, la sorpresa arriva facendo due passi per "i giardini dello Zappeion e in quelli adiacenti, chiamati Nazionali". La vita vera, sostiene Nissirio, la si trova immergendosi fra gli "aromi forti" del mercato della carne, del pesce e delle verdure, Varvakeios. "Luogo - scrive - di misteriose taverne aperte tutta la notte, dove il piatto di riferimento è il patsas, parente greco della trippa". Fra queste, "DiPorto, in attività dal 1887 - forse la più antica taverna ateniese". O nei cinema all'aperto. Oggi ridotti a 90 in tutta Atene, mentre negli anni '60 erano circa 600. E ancora, i quartieri trasformati dalla crisi economica del 2008, come Psirì - dove visse Lord Byron, e dove "le botteghe artigiane del XX secolo hanno lasciato spazio ai bar e caffè alla moda" - o "la cittadella della cultura del Comune di Atene, Technopolis, sorta nella zona di un ex gazometro che ospita musei, negozi e caffè che fanno da cornice ad affollati spettacoli teatrali e musicali e mostre". Tante identità, dunque, per una città che resta comunque una città di mare. "Visitare Atene senza sperimentare il caos vacanziero, o notturno, o semplicemente chiassoso del Pireo - nota l'autore - significa smarrire un pezzo della sua identità".
    Una buona scelta, aggiunge, è quella di visitare "l'avveniristico Centro Culturale della Fondazione Stavros Niarchos di Kallithea dal cui immenso terrazzo si coglie la baia e la collina di Kastella". Infine, in questo suo grande omaggio alla capitale ellenica, Nissirio dedica alcune pagine alla "Atene che non esiste più", fatta dei caffè della fine dell'Ottocento e i primi del Novecento che ospitarono fra i loro avventori intellettuali e politici, scrittori e militari. (ANSA).
   

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