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Dall'università ai pascoli, Carolina ha scelto la pastorizia

- Il suo segreto è forse non stare mai ferma. A poca distanza dalle cave di marmo di Carrara, Carolina Leonardi, 29 anni, alleva, con tanto di laurea in Agraria, un centinaio di pecore massesi, una razza autoctona dal manto bruno e con loro rinnova il rito della transumanza fino all'alpeggio di Pian di Lago (Lucca), in quota, circa mille metri s.l.m..

Tutti i giorni produce formaggio a latte crudo, così prelibato da essere selezionato nel progetto regionale "Vetrina Toscana" e da guidare il menu del bistrot a conduzione familiare nell'azienda agrituristica Le Coppelle che, con la bella stagione, propone cucina tipica toscana e ovviamente formaggi e lardo della vicina Colonnata. Un'attività, viene ricordato alla vigilia della Giornata dell'Allevatore che vedrà domani sfilare in una iniziativa Aia e Coldiretti pecore a San Pietro, che integra il reddito pastorale e da' accoglienza ai turisti e gitanti che si spingono in collina dalle vicine Riviera Apuana e Versilia.

Mentre la parola ferie quasi non la conosce Carolina, ma appena ha un po' di tempo libero, col fidanzato scendono sullo sterrato che porta al mare e lì si scatenano col surf. Come se di vento, col gregge in collina, non ne prendesse ogni giorno abbastanza. E' la vita scelta da questa giovane pastora durante gli studi per la laurea in Scienze Agraria a Pisa.

"Quando ho annunciato la mia scelta in famiglia ho lasciato tutti di sasso, - racconta - ma adesso vedono che sono partita con 40 capi e ora ne ho un centinaio. Mi piace portare avanti il rito della transumanza perché da' vita al territorio ed aiuta il benessere animale perché diminuisce lo stress da luoghi chiusi.

Sto sperimentando - annuncia orgogliosa - i pascoli turnanti secondo i dettami dell'agrobiologia, un po' come avviene con gli avvicendamenti dei terreni agricoli, per far sì che la presenza animale stessa preservi le biodiversità vegetali". Per i formaggi, precisa, "produco fermenti a partire dal mio latte . E produco il primo sale, formaggi alla calendula, robiola affumicata con le foglie di castagno, e nel mio tagliere non manca mai la ricotta abbinata alla marmellata di uve moscato.

Trovo tempo per tutto, mi piace valorizzare anche l'artigianato e tosare la lana che poi va a fini sociali, e dopo la mungitura e il pascolo, mi ritrovo con gli amici, magari per una pizza, normalmente come tutti". (ANSA).

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