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Crea Foreste e Legno fra i centri studio biodiversità

(ANSA) - ROMA - Assicurare e perseguire l'approvvigionamento e la conservazione sia di specie e provenienze forestali importanti per la salvaguardia della biodiversità di almeno una zona omogenea dal punto di vista ecologico sia delle specie più rappresentative e di quelle endemiche degli ecosistemi forestali presenti, nonché la cura di specifiche attività di studio e modalità di conservazione del germoplasma forestale di importanza scientifica e di riferimento nazionale.

Questo l'obiettivo del Crea Foreste e Legno che è diventato uno dei Centri nazionali per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale, in base al decreto interministeriale del 31 marzo scorso pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 18 giugno.

"Il riconoscimento a centro nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale combacia in questo momento con la direzione politica del Pnrr che prevede un linea di investimento apposito per i grandi rimboschimenti per le aree urbane e periurbane.Tutto questo significa mettere a regime la vivaistica forestale con un'attenzione all'origine del seme.

Rispetto a tematiche di estrema attualità come la siccità il nostro lavoro richiede un approfondimento forestale che naturalmente comprende anche le specie in modo da affrontare il cambiamento climatico", commenta Piermaria Corona, direttore del Centro di ricerca Foreste e Legno del Crea-Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria.

In particolare il decreto interministeriale del ministero della transizione ecologica (Mite) e del ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) attribuisce ai centri nazionali il monitoraggio del patrimonio genetico forestale nazionale e dello stato di salute degli ecosistemi forestali nonché della conservazione e del mantenimento della biodiversità autoctona, in un'ottica di valorizzazione del patrimonio boschivo nazionale. (ANSA).

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