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Patuanelli, su etichettatura valida posizione italiana

(ANSA) - ROMA, 03 MAG - Il nuovo parere dell'Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare "conferma la validità della posizione italiana e del Nutrinform, chiarendo l'importanza della dieta complessiva, delle porzioni e dei valori di riferimento giornalieri (Drv) per i nutrienti". Così il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, rispondendo a una domanda sulla questione del Nutriscore all'Assemblea nazionale di Federalimentare organizzata a Cibus, a Parma, dal titolo 'Dal Covid alla guerra: il diritto al cibo, la coesione sociale. Il ruolo dell'industria alimentare' con la presenza del senatore Pier Ferdinando Casini, del presidente di Confindustria Carlo Bonomi, del presidente di Federalimentare Ivano Vacondio e del segretario Generale del Banco Alimentare Marco Lucchini.

In particolare, per quanto riguarda il sistema di etichettatura, il ministro ha sottolineato come "il 2022 sarà un anno che ci vedrà molto impegnati a livello europeo per la contemporanea revisione della normativa in materia di etichettatura degli alimenti e del vino e del sistema delle Indicazioni Geografiche. L'Italia propone, in alternativa al Nutriscore, come è noto, l'adozione del Nutrinform Battery", ribadendo che il Nutriscore, "non è un sistema di etichettatura e informativo ma un sistema di condizionamento del mercato, di appiattimento e omologazione e tutto ciò che va contro anche alle strategie europe". "Ci siamo battuti fortemente contro quel sistema di etichettatura e la prossima presidenza è quella di un Paese che ha sottoscritto con noi e altri 5 Paesi la prima lettera di contrarietà al Nutriscore, cioè la Repubblica Ceca; siamo riusciti nell'opera di convincimento della Spagna che ancora ha qualche problema interno ma che risolverà, e in Francia, dove è nato quell'algoritmo assurdo, il dibattito è molto molto forte grazie anche alle associazioni di categoria del nostro Paese". Patuanelli ha ribadito che sul Nutriscore non ci può essere nessuna forma di compromesso. Il sistema, ha voluto sottolineare "non ha nulla a che fare con la salute, non ha nulla a che fare con la necessità di informazioni che oggi il consumatore sente di poter e volere chiedere a chi produce".

(ANSA).

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