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Alimentare: biologica e sostenibile, Fileni diventa 'B Corp'

Fileni è il primo produttore di carne al mondo ad ottenere la certificazione B Corp, il 'bollino' rilasciato alle aziende che, oltre ad avere obiettivi di profitto rispondono ai più alti standard di performance sociali e ambientali e di trasparenza. L'azienda marchigiana, leader nella produzione di carni italiane biologiche e già Società Benefit, si aggiunge così al network globale di oltre 4000 aziende certificate dalla non profit statunitense B Lab, che in Italia sono più di 130. Per il gruppo fondato da Giovanni Fileni nel 1970, questo traguardo "storico", rappresenta "il riconoscimento di un percorso di innovazione sostenibile ventennale: l'impegno nel biologico, l’utilizzo di energia 100% rinnovabile all’interno degli stabilimenti, la conversione di quasi la totalità della produzione in antibiotic free, la redazione del Bilancio di Sostenibilità esteso a tutta la filiera, l’adozione della qualifica di Società Benefit".

Essere una B Corp "dà voce al nostro modo di interpretare il cambiamento: costruire un sistema economico-produttivo inclusivo, equo e rigenerativo per tutte le persone e il pianeta”, commenta la vicepresidente Roberta Fileni. "Lo scoppio della pandemia causata dal virus Covid-19, fin dai primi mesi del 2020, ha imposto una riflessione e un ripensamento del modo di affrontare i problemi legati al futuro prossimo del Pianeta, tanto dal punto di vista economico, quanto sociale ed ambientale. Ma Fileni era già pronta per rispondere alla sfida. Tutta la filiera è già un modello esportabile di economia circolare", aggiunge il vice presidente del gruppo Massimo Fileni, sottolineando che tutti gli stabilimenti del gruppo sono considerati 'carbon neutral'.
Durante i due anni pandemici gli italiani hanno fatto scelte più salutari, orientandosi verso cibi biologici e biodinamici. Le vendite alimentari bio nel mercato interno hanno raggiunto nel 2021 4,6 miliardi di euro (fonte Osservatorio SANA 2021) registrando un aumento del +5% rispetto allo scorso anno. Oggi, con più di 500 milioni di fatturato di filiera nel 2021, l'azienda di Cingoli (Macerata) si dice pronta ad affrontare nuove sfide e a far crescere le proprie quote di mercato anche in nuovi paesi esteri, sempre "nel segno della sostenibilità e dell’etica di impresa".

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