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Vino: Pagani de Marchi,2022 di cambiamenti da anfora a blend

(ANSA) - ROMA, 12 GEN - Il 2022 apre una stagione di cambiamenti per l'azienda vitivinicola toscana Pagani de Marchi che, forte di oltre due decenni di vendemmie in 6,5 ettari a Casale Marittimo, nel pisano, annuncia, in un incontro-degustrazione online, una nuova strategia di comunicazione con etichette al passo coi tempi mentre in cantina arriva la novità dell'avvio della maturazione in anfora insieme al passaggio dai vini in purezza degli esordi ai blend con ricerca dei migliori assemblaggi di uve, salvo la storica etichetta di punta "Casa Nocera" che è 100% Merlot. L'azienda è divenuta biologica da circa dieci anni. "C'è sempre bisogno di stimoli - commenta Paolo Basso, miglior sommelier al mondo Asi nel 2013 che dal Ticino affianca questa famiglia di viticoltori di Lugano (Pia Pagani col marito e tre figli) trapiantati dal 1996 in Toscana - in un momento di sfide importanti nel vigneto.

E' il cambiamento climatico che va tradotto anche in un territorio a Nord di Bolgheri". Un microclima che già consente al Vermentino di esprimere, ha detto Basso, "tutto quello che ci vuole per abbinamenti con la cucina di pesce della costa toscana". Tra i pregi di questo nuovo corso in cantina associata al Consorzio vino Doc Montescudaio il rapporto qualità/prezzo come dimostra l'Olmata 2018 Igt Toscana in arrivo in commercio.

La scelta della vinificazione in anfora, racconta il produttore Matteo Pagani de Marchi, "è legata al ritrovamento di un vaso etrusco nel nostro terreno. La nostra scommessa è produrre un vino in anfora per tutti, non per una piccola schiera di intenditori. E l'affinamento in bottiglia ha dimostrato un potenziale notevole. Il nome celebra il ritrovamento della necropoli con la tomba del principe guerriero sepolto con un set di degustazione di vino etrusco dimostrando che la coltivazione della vite in loco fosse già praticata dagli etruschi". I mercati di sbocco per la Pagani de Marchi sono, oltre all'Italia, Svizzera, Usa, Russia, Danimarca, Germania, Olanda e Giappone. La produzione si attesta mediamente sulle 35mila bottiglie. (ANSA).

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