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Soddisfazione Città del tartufo per cerca patrimonio Unesco

PERUGIA - "Grande soddisfazione" dalla vasta comunità del tartufo per l'iscrizione ufficiale della 'Cerca e della cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali' nella lista Unesco del Patrimonio culturale immateriale.

"Siamo entusiasti di questo risultato, finalmente ce l'abbiamo fatta - ha commentato Michele Boscagli, presidente dall'Associazione nazionale Città del tartufo -, la Cerca e cavatura del tartufo in Italia è diventata Patrimonio culturale immateriale dell'umanità. Otto anni di lavoro sono stati apprezzati, è stato un percorso che, grazie alle istituzioni competenti, ha dato l'opportunità a tutti i soggetti coinvolti di comprendere l'importanza di salvaguardare saperi e conoscenze della tradizione dei tartufai italiani. Un patrimonio collettivo, prezioso anche per le generazioni future, che va ben oltre il valore del prodotto" in sé.

Il percorso che ha accompagnato la candidatura ha consentito di portare avanti un lavoro di catalogazione, finora mai realizzato, per documentare una lunga tradizione praticata e tramandata in gran parte del Paese. "È un obiettivo che ci eravamo posti e dopo un lungo lavoro siamo riusciti a raggiungerlo - ha precisato Fabio Cerretano a nome delle associazioni dei tartufai italiani - la Cerca e cavatura del tartufo è un grande patrimonio culturale immateriale tramandato di generazione in generazione fatto di storia, di cultura e di tradizioni che abbraccia tutta l'Italia, da nord a sud, e ora ottiene questo prestigioso riconoscimento dall'Unesco. Un sogno che finalmente si avvera". "La 'Cerca e cavatura del Tartufo in Italia' rappresenta un patrimonio culturale immateriale di conoscenze e pratiche tramandate oralmente per secoli che caratterizzano la vita rurale dei tartufai nei territori tartufigeni italiani - viene ricordato dalla Comunità -. Un patrimonio di conoscenze vaste, incentrate sulla profonda conoscenza dell'ambiente naturale e dell'ecosistema, che enfatizza il rapporto tra uomo e animale, riunendo le competenze del tartufaio e quelle del cane con la sua capacità olfattiva, di cui l'uomo è abile addestratore e con il quale crea un rapporto simbiotico". (ANSA).

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