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Agroalimentare: tiene bilancia commerciale 2020, +2,6miliardi

Tiene sui mercati l'agroalimentare italiano nell'anno della pandemia, con importazioni in calo del 4,7% ed esportazioni in aumento dell''1,3% sfiorando per la prima volta quota 45 miliardi di euro, sebbene con andamenti molto differenziati a livello merceologico E' quanto emerge dal Rapporto 2020 sul commercio con l'estero dei prodotti agroalimentari del Crea, nel registrare la bilancia commerciale che diventa positiva con +2,6 miliardi, dopo il pareggio del 2019 raggiunto dopo un deficit che 5 anni fa era di 5 miliardi.

Maggio è stato il mese più colpito dagli effetti del Covid, sia per l'import che per l'export agroalimentare, ma già da giugno il settore ha reagito: i valori delle esportazioni, infatti, sono tornati in linea con il 2019, mentre la flessione delle importazioni si è attenuata.

Analizzando i settori merceologici, a trainare l'export Made in Italy sono stati prodotti come la pasta, le conserve di pomodoro e l'olio di oliva. Diminuiscono, invece, le vendite di dolci e vini Dop; un comparto, questo, che ha subito un calo del 2,4%,nettamente migliore della Francia con il sui -10%. Quanto ai mercati di riferimento, svetta l'Ue con oltre il 65% della quota di export totale, seguono Nord America (13,1%) e Asia (7,6%). Sale anche il valore delle vendite come in Germania (+7,1%), Stati Uniti (+5,3%), Regno Unito (+3,1%) e Svizzera (+8,3%). Sul fronte dell'import Francia, Germania e Spagna restano i principali fornitori, con un peso superiore al 35%.

Gli acquisti dalla Francia rimangono in linea con il 2019, mentre sono in netto calo quelli dalla Germania (-7,9%) e dalla Spagna (-11,7%).

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