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Green pass: chef Circiello, no alle multe agli esercenti

"L'unico compromesso per l'applicazione del green pass ai ristoranti potrebbe essere un aumento significativo di ricoveri in terapia intensiva nelle zone bianche. In questo caso, le eventuali multe o responsabilità per mancato lascia passare o false attestazioni non devono essere a carico del ristorante, anche perché il cameriere che effettua il controllo alla porta non è un organo di polizia e nemmeno un organo sanitario". Commenta così lo chef televisivo Alessandro Circiello l'ipotesi di imputare agli esercenti della ristorazione il controllo delle attestazioni vaccinali sulla clientela. "Tra l'altro - aggiunge - non si può controllare il green pass con le attuali app disponibili sugli smartphone ma, includendo dati sensibili, si dovrebbero acquistare degli appositi lettori di QRCode come quelli presenti negli aeroporti, con ulteriori aggravi economici per il comparto".

In merito all'ipotesi alternativa di poter fare un tampone, Circiello precisa che "se si trattasse di uno rapido sarebbe facile da fare, economico e fruibile in tutte le farmacie e municipi d'Italia, quindi per viaggiare tra Regioni non ci sarebbero particolari difficoltà. Se invece fosse un tampone molecolare allora l'iter sarebbe molto più complesso, costoso e soprattutto andrebbe prenotato settimane prima nelle poche strutture in cui è disponibile, oltre a richiedere alcuni giorni per la risposta. Rappresenterebbe quindi un problema non solo economico ma anche di tempistica", conclude lo chef, nel ricordare che in Francia, ad esempio, i tamponi associati a green pass sono rapidi, gratuiti e capillari. (ANSA).

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