Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Con la pandemia cresce la produzione di pasta e surgelati

Nel 2020 la produzione alimentare ha registrato un calo del 2,5%, reggendo, per quanto possibile, la crisi provocata dalla pandemia. Nonostante questo, il calo del 2020 è il peggiore a livello annuale registrato dalla produzione alimentare da oltre vent'anni. E' quanto emerso nel corso dell'assemblea nazionale di Confindustria Unione Italiana Food, l'associazione che rappresenta oltre 450 aziende appartenenti a 20 settori produttivi diversi.

Immutato, e anzi aumentato, l'amore degli italiani per la pasta, con un +11% a volume, ma hanno tenuto bene la crisi anche il settore dei surgelati, che nonostante le chiusure delle mense e degli esercizi pubblici ha segnato un +12% a volume e quello dei sughi pronti con +18% volume. Bene anche i prodotti da prima colazione come ad esempio la biscotteria, che ha segnato un + 16% grazie anche ai numerosi sforzi in innovazione di prodotto ma soprattutto perché la colazione è diventata forzosamente "casalinga" e il cioccolato in tavoletta, protagonista di molte ricette fatte in casa, con un +7%.

"La situazione di grave crisi pandemica esplosa nel 2020 ha avuto un impatto enorme su tutti i comparti economici, compresi quelli di Unionfood", afferma il Presidente Marco Lavazza.

"Anche nel momento più critico della pandemia siamo riusciti a garantire le forniture di cibo, senza soluzione di continuità.

Ognuno ha fatto del suo meglio, ma un ringraziamento speciale va a tutti i lavoratori, che in un periodo di difficoltà così unico, non si sono sottratti a quanto richiesto".

Caricamento commenti

Commenta la notizia