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Confagri, impennata prezzi ostacola ripresa Ue si attivi

La fiammata dei prezzi delle materie prime nel mondo può ostacolare il processo di ripresa economica, un problema complessivo che l'Ue deve affrontare. Lo rileva la Confagricoltura, nel ricordare l'aumento del 4,8% a maggio dei prodotti destinati all'alimentazione secondo l'indice Fao. "Nei prossimi mesi - rileva il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - sarà chiaro se è partito un nuovo ciclo al rialzo dei prezzi; oppure se la situazione in atto è di natura congiunturale, in quanto determinata dall'attenuazione dell'emergenza sanitaria che ha fatto ripartire a livello globale la produzione e gli scambi commerciali". Resta il fatto che l'aumento dei prezzi relativi a cereali e semi oleosi, rileva la Confagricoltura, ha spinto al rialzo i costi di produzione del settore zootecnico; un tema sul quale Giansanti ha già sollecitato un'iniziativa urgente di sostegno in ambito Ue. "A livello europeo - puntualizza Giansanti - i temi legati alla tenuta del potenziale produttivo europeo, alla dinamica dei prezzi per l'alimentazione, alle catene di produzione non sono stati finora presi nella dovuta considerazione nel negoziato in corso sulla riforma della Pac, una lacuna che le istituzioni dovrebbero colmare nell'interesse dei consumatori e delle imprese agricole".

Diverso il panorama negli altri continenti, fa sapere il presidente. Negli Stati Uniti è stata costituita una task force con il compito di elaborare un programma di rafforzamento delle catene di produzione ed approvvigionamento interno. La Federazione Russa, invece, ha annunciato nuove misure di restrizione dell'export in funzione dell'andamento delle quotazioni sui mercati internazionali, mentre in Cina prosegue l'immissione sul mercato di grano stoccato nella scorta strategica nazionale. (ANSA).

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