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Annata 2020 Nobile di Montepulciano ha massimo rating: 5 stelle su 5

(ANSA) - MONTEPULCIANO - E' di cinque stelle su cinque, il massimo punteggio, il 'rating' per l'annata 2020 del Vino Nobile di Montepulciano. La cerimonia si è svolta oggi a Montepulciano (Siena) in occasione dell'Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano, presentazione delle nuove annate in commercio. Nell'occasione è stato presentato l'iter di 'Pievi', una nuova tipologia di Nobile di Montepulciano.

"Il 2020 sarà ricordato per un valore positivo almeno per quanto riguarda la vendemmia a Montepulciano - commenta il presidente del consorzio Andrea Rossi - ma come denominazione non ci siamo comunque mai fermati, anzi, da una indagine è emerso che quasi tutte le aziende della denominazione hanno investito in promozione e miglioramenti e noi come Consorzio, tra le altre cose, abbiamo lanciato l'iter per la nascita di un terzo tipo di Vino Nobile di Montepulciano, 'Pievi'". Da un'indagine svolta dal consorzio su un rappresentativo campione di aziende associate, spiega una nota, il fatturato medio della denominazione nel 2020 sarebbe sceso del 31,5% rispetto al 2019, in particolare la perdita più importante è stata registrata nel mercato nazionale, -31,1%, complici la chiusura dei canali Ho.Re.Ca. Mentre per quanto riguarda l'export la perdita ha fatto registrare un -16,35%. Il dato più importante è quello legato all'enoturismo, -51,4%. Positivi i segnali per il 2021: nel primo quadrimestre è cresciuta del 45% la cessione delle fascette del Nobile rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Il Rosso di Montepulciano ha fatto invece segnare un +2%. Nonostante le difficoltà le aziende hanno continuato a investire. Per esempio il 35% ha potenziato il delivery durante il periodo di blocco; il 70% ha investito in marketing online.

Il 70% delle cantine di Montepulciano ha potenziato i canali social, mentre il 60% ha potenziato l'e-commerce. Il 65% delle imprese ha poi effettuato investimenti in comunicazione e marketing, il 35% in innovazione di prodotto, mentre il 65% ha dato vita a progetti legati a tecnologia e sostenibilità della produzione. (ANSA).

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