Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Insetti, chef divisi tra possibilisti e contrari

(di Gianluca Pacella)

"Non ho nessuna preclusione, anzi secondo me, gli insetti sono tra virgolette una fonte sostenibile per il futuro,.Anche se c'è da parte di molti una preclusione per quella forma o un insetto specifico. Tuttavia nn trovo che sia una cosa sbagliata: come si mangiano verdure strane e puzzolenti, non vedo come non si possano mangiare insetti". Così lo chef Massimo Viglietti commenta la decisione degli Stati membri dell'Ue di autorizzare la commercializzazione come alimento delle larve gialle essiccate del tenebrione mugnaio, conosciute come tarme della farina. Secondo Viglietti "più che altro è un fatto mentale". "L'importante - sottolinea - è essere liberi di testa, non farne una campagna per una cosa che dal punto vista estetico non piace. Insomma l'idea non mi trova colpevolista, anzi mi trova molto intrigato da un cibo differente".

"Per non dare opinioni bigotte e per mettere i puntini sulle I non sta a me- dice invece lo chef Antonello Colonna- dare opinioni sull'evoluzione di certi prodotti che potrebbero essere utilizzati. Mi auguro che la scienza possa fare passi avanti e l'industria pastaria possa difendere le nostre tradizioni. Anche se vedo il tutto molto incerto. Spero comunque che non vada a danneggiare il nostro prodotto. Spero in definitiva che questo novel food non abbia successo, ma che abbia successo la ricerca. Insomma il mio claim è a favore della farina di legumi no a quella di larve".

"Gli insetti- sostiene lo chef Giuseppe di Iorio- credo non facciano parte della nostra cultura e del nostro Dna. Per quanto riguarda la mia filosofia se io vedo un insetto in cucina chiamo subito la disinfestazione".

Contrario anche lo chef Andrea Pasqualucci. "Non è- afferma- nella nostra tradizione e non è nella nostra cultura. Probabilmente, fino a quando, non sarà imposto, non entreranno nelle cucine". Mentre negli Usa gli insetti si mangiano da anni e hanno testimonial celebri: da tempo uno degli chef americani piu' stellati, José Andrés, serve "chapulines", cavallette saltate, nel suo ristorante messicano Oyamel al centro della capitale. Assenti standard specifici, l'unica limitazione imposta dalla Food and Drug Administration e' che grilli, formiche, cicale e scorpioni, per essere immessi sul mercato, siano allevati specificamente in vista del consumo umano.  

Caricamento commenti

Commenta la notizia