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Olio: Confagricoltura, serve spinta che rafforzi la competitività

 - Gap di competitività da colmare, ma anche propensione nel mondo dell'olio all'innovazione e una particolare sensibilità sui temi della biodiversità e della sostenibilità. In testa tra le top 5 delle innovazioni più importanti per l'olivicoltura del domani gli strumenti di monitoraggio, tracciabilità e blockchain. E' questo il sentiment del mondo olivicolo che emerge con una survey di Confagricoltura realizzata con Assofrantoi, Op Confoliva e l'ente di formazione Enapra presentata oggi con il webinar "Innovazione, digitalizzazione, competenze nel settore olivicolo".

L' indagine, realizzata con la collaborazione di Nomisma, ha coinvolto 90 aziende olivicole . Nel presentare lo studio Confagricoltura ha ricordato che la filiera olivicola olearia vale 4,5 miliardi di euro, occupa 160 mila addetti, di cui oltre il 90% nelle aziende agricole. La trasformazione conta oltre 4.000 frantoi e 200 industrie.

Quello olivicolo- ha detto il direttore generale di Confagricoltura Francesco Postorino aprendo i lavori del webinar- è un settore complesso e frammentato, che attraversa difficoltà strutturali e commerciali, nonostante il livello qualitativo dei suoi prodotti. Serve una spinta forte che rafforzi la competitività e valorizzi, al contempo, le caratteristiche identitarie di qualità dell'olio". "In uno scenario- ha commentato Denis Pantini, responsabile agroalimentare di Nomisma- che nel 2020 ha visto crescere la spesa dell' olio del 10,1% e del 164% nei canali online con un export aumentato del 6,5% è emersa dalla survey la chiara consapevolezza dei gap di competitività da colmare, ma ha propensione all'innovazione e sensibilità sui temi della biodiversità e della sostenibilità". (ANSA).

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