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Giornata del mare, ecco il calendario dei divieti di pesca

Niente spaghetti con le telline dall'1 al 30 aprile, ma nemmeno i cannolicchi, banditi da inizio di questo mese a fine maggio nel Tirreno, sospensione che arriva fino al 30 settembre in Adriatico. Non sono solo le stagioni a dettare il menu ittico, ma anche i divieti di pesca previsti per legge allo scopo di tutelare molte specie. In occasione della Giornata nazionale del mare dell'11 aprile, Fedagripesca-Confcooperative spiega all'ANSA il calendario aggiornato degli stop delle principali specie ittiche in commercio. Secondo una indagine dell'associazione, 6 italiani su 7 non conoscono date e limitazioni per il consumo.

Se per i datteri di mare il divieto di pesca e vendita vale tutto l'anno, per i tartufi il fermo va dal 1 giugno al 31 luglio, mentre è solo dal 2020 che è vietata in tutta Italia la pesca dell'anguilla dal 1 gennaio al 31 marzo. Anche per crostacei, come aragoste, astici e granseola è prevista una sospensione a partire dal 1 settembre fino a fine di febbraio.

Quanto al pesce spada del Mediterraneo non può essere catturato dal 1 al 31 marzo o in alternativa dal 1 ottobre al 30 novembre, mentre dal 1 ottobre al 30 novembre è in vigore lo stop per l'alalunga. Maglie ancora più strette per il tonno rosso, visto che in questo caso si deve rispettare calendario e quote di catture. Con il sistema a palangaro per le imprese autorizzate, la pesca va dal 1 gennaio al 31 dicembre, mentre per l'accerchiamento dura appena 1 mese, da fine maggio a fine giugno. Per sardine e acciughe sono due i mesi di fermo in Adriatico, mentre per i ricci di mare in Sardegna è dal 16 novembre 2020 al 17 aprile 2021. L'importante è che le regole vengano rispettate da tutti professionisti e pescatori sportivi per consentire il ripopolamento nel mare, precisa Fedagripesca, molto però potrebbe fare una campagna di comunicazione rivolta ai consumatori. "Quando si fanno acquisti o si ordina al ristorante - conclude - è importante sapere cosa si può o non si può mangiare, solo così si può bloccare il commercio di prodotti pescati fuori stagione o addirittura, come nel caso dei datteri, i prodotti che proprio non dovrebbero essere mai proposti".

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