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Covid: Conte, niente feste e fiere, convegni solo a distanza

(ANSA) - ROMA, 21 OTT - "Il Dpcm che ho firmato domenica sera - frutto di un intenso dialogo tra ministri, forze di maggioranza, Comitato Tecnico Scientifico, Regioni ed enti locali - integra e completa il precedente decreto del 13 ottobre, con il quale erano già state introdotte specifiche misure di contenimento. In particolare, ricordo l'obbligo di recare sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonché obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all'aperto, salvo specifici casi. Per quanto riguarda la vita di relazione, il Dpcm del 13 ottobre aveva già previsto alcune limitazioni: il divieto di feste al chiuso o all'aperto, ad eccezione di quelle conseguenti alle cerimonie civili o religiose, per le quali è previsto il limite di trenta persone; la raccomandazione, permettetemi di aggiungere la forte raccomandazione, di evitare feste anche nelle abitazioni private e di astenersi dal ricevere persone non conviventi in numero superiore a sei". Lo spiega il premier Giuseppe Conte in Senato.

"Le attività di ristorazione, salvo alcune limitate eccezioni, sono consentite con limitazioni che variano in base alla modalità di consumazione. Per contenere la vita notturna, dove spesso si verificano situazioni di assembramento che sono estremamente pericolose, il dpcm prevede la possibilità, dopo le ore 21, di chiudere strade o piazze nei centri urbani. Sul tema specifico, abbiamo fugato le preoccupazioni comprensibili espresse dai Sindaci, i quali temevano di non poter disporre di risorse di polizia adeguate a garantire l'efficacia dell'intervento di chiusura. Per questo, è stata predisposta, da parte del Ministro dell'interno, una direttiva - indirizzata specificamente ai Prefetti - che assicura, in accordo e in coordinamento con le autorità locali, piena operatività a questa misura", prosegue.

"Come ho già ricordato, le attività scolastiche continueranno in presenza. Non possiamo permetterci che uno dei principali assi portanti del Paese, dove sono riposte le migliori garanzie di un futuro migliore, possa subire ulteriori compromissioni, ulteriori sacrifici. Lo dobbiamo all'impegno sin qui risposto dai nostri dirigenti scolastici, dai nostri docenti e dal personale Ata, che - pur in condizioni difficili - hanno garantito la continuità didattica, sperimentando nuove e talvolta inesplorate attività di insegnamento.

Lo dobbiamo anche alle famiglie. E lo dobbiamo, soprattutto, ai nostri ragazzi, che non possiamo lasciare privi del valore di un'esperienza irripetibile di formazione culturale e umana, che si realizza nella scuola, attraverso un'offerta didattica che presuppone e integra, quale tratto caratterizzante, la fondamentale "relazione interpersonale". Solo per le scuole secondarie di secondo grado, sono previste modalità ancora più flessibili di organizzazione dell'attività didattica, che contemplano ingressi degli studenti scaglionati, con possibilità di ricorrere anche ai turni pomeridiani", elenca il premier.

"Per quanto riguarda la formazione superiore, invece, è stato previsto che le Università, di concerto con il Comitato Universitario Regionale di riferimento, predispongano, in base all'andamento del quadro epidemiologico, piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari, in presenza o anche a distanza, in funzione delle esigenze formative, tenendo conto dell'evoluzione del quadro pandemico territoriale e delle corrispondenti esigenze di sicurezza sanitaria. Quanto alle attività sportive da contatto, oltre alle attività a livello amatoriale, già interdette con il Dpcm del 13 ottobre, è stata disposta da ultimo l'attività dilettantistica di base. E' stata interdetta l'attività dilettantistica di base salvo, per quest'ultima, gli allenamenti individuali", dice ancora.

"Sono vietate sagre e fiere locali, restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale. Sono consentite le attività convegnistiche e congressuali, purché si svolgano in modalità a distanza. Anche nell'ambito delle pubbliche amministrazioni, è previsto che le riunioni si svolgano in modalità a distanza, salvo la sussistenza di motivate ragioni in senso contrario. Lunedì la ministra per la pubblica amministrazione Fabiana Dadone ha emanato un decreto che stabilisce il ricorso allo smart working in misura superiore al 50%", conclude elencando le nuove misure.

(ANSA).

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