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Slow Food, un dovere di tutti occuparsi della biodiversità

(ANSA) - TORINO, 17 OTT - "Il Titanic sta affondando, siamo già al punto di non ritorno, la crisi climatica è inarrestabile ma non dobbiamo deprimerci, dobbiamo attivarci. E quello che possiamo e dobbiamo fare è lavorare sulla biodiversità, abbiamo il dovere di occuparcene". E' questo il monito lanciato da Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, durante l'incontro '20 anni in nome della biodiversità' organizzato nell'ambito di Terra Madre Salone del Gusto per fare il punto sul progetto dei Presìdi nel loro ventennale.

Per Sardo con i Presìdi "stiamo compiendo un'opera di speranza, perché soltanto dalla speranza può venire l'idea di perseguire queste piccole attività, lunghe, rischiose che richiedono esperienze straordinarie. Stiamo mettendo in piedi un mondo - sottolinea - a cui ci si deve ispirare se vogliamo avere qualche idea di sopravvivenza".

A evidenziare l'importanza della biodiversità anche la segretaria generale della Fondazione, Serena Milano. "Come ci dimostra la banana che rischia di scomparire a causa di un fungo - spiega - queste enormi monocolture hanno rivelato la loro fragilità. Senza biodiversità il cibo non è più tale ma è merce, è come un prodotto finanziario oggetto di speculazione e che può scomparire. Avere tanta varietà ha a che fare con il mondo che vogliamo. Oggi - conclude - festeggiamo 20 anni dei Presìdi anche per rilanciarli e aprire una fase nuova, convinti che abbiano dimostrato che è possibile produrre cibo in modo diverso ed è possibile un futuro diverso". (ANSA).

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