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Lavoro: Coldiretti, crolla nei campi senza stranieri

(ANSA) - ROMA, 18 SET - Il calo delle posizioni lavorative in agricoltura dipende dai necessari vincoli posti alle frontiere ai braccianti dall'estero, che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese. E' quanto afferma la Coldiretti, nel commentare i dati dell'occupazione nel secondo trimestre 2020, che evidenzia un calo in agricoltura di 8 mila posizioni lavorative.

Nonostante il lockdown, nelle campagne il lavoro non si è mai fermato, sottolinea la Coldiretti, ma a pesare sui raccolti è stato il mancato arrivo di braccianti che non è stato accompagnato da misure per favorire l'accesso al lavoro degli italiani come l'introduzione di voucher semplificati; uno strumento, precisa Coldiretti, che consente anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati lo svolgimento delle attività nelle campagne. Un'esigenza che vale anche oggi con l'inizio delle campagne di raccolta della frutta autunnale e la vendemmia in piena ripresa della pandemia in Europa.

"L'Italia non può permettersi di perdere le grandi opportunità di lavoro che vengono da uno dei settori più dinamici dell'economia", afferma il presidente la Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare la necessità di ripensare ad uno strumento agile e flessibile che tagli la burocrazia. (ANSA).

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