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Ismea, distanziamento pesa in carrello, più uova e meno dolci

ROMA - ROMA - Più carni, formaggi e ortofrutta nel carrello nei primi sei mesi del 2020, mentre calano bevande alcoliche e prodotti ittici. E se le uova sono indiscusse protagoniste con un aumento della spesa del 22%, crollano del 20% i dolci da ricorrenza su cui pesa una Pasqua e non solo quella in 'distanziamento'. Secondo il rapporto Ismea, irrompe così il virus sulle abitudini alimentari delle famiglie, stravolte dalla chiusura quasi totale dei canali Horeca, dalla limitazione degli spostamenti e dallo smart working che hanno costretto gli italiani a consumare tutti i pasti in casa. Quanto alle bevande perdono spazio, ma recuperano terreno grazie a birra (+16,2%) e vini (+9,4%).

Oltre alle uova, segnala Ismea, bene le carni fresche (+10,5%) in particolare le avicole (+11,8%) seguite dalle bovine (+7,8%) e le suine (+5,1%); incrementi però non sufficienti a compensare le perite causate dalla chiusura dei canali Horeca.

Aumenti a doppia cifra poi per salumi per tutti gli affettati confezionati (18,4%), come anche per i formaggi (+12,5%), per il latte più UHT (+13%) e meno fresco (-1,3%) e per lo yogurt (+7,4%). In ripresa poi la frutta (+11,3%), con agrumi, mele e kiwi in testa e gli ortaggi (+12,2%); due comparti caratterizzato da un incremento dei prezzi medi spesso a doppia cifra. Aumenta poi la spesa per l'olio EVO del 9,5% e per quelli di semi del 19,5%. Cala del 6,1% invece per il pesce fresco, un segmento 'salvato' da prodotti surgelati (+20%) e conserve (+11,9%). Bene poi il comparto dei derivati dei cereali (+5%), come anche pasta (+12,5%) e riso (+16%). Ottima, infine, la performance delle 'pizze pronte per lo più surgelati che nel semestre hanno incrementato le vendite del 19%, arrivando a pesare l'8% sul fatturato totale del comparto derivati dei cereali. 

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