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Agrumi infetti, 7 intercettazioni porto Livorno

FIRENZE - Sette intercettazioni di agrumi infetti da gennaio ad oggi al porto di Livorno. A comunicarlo è il Servizio fitosanitario regionale che prosegue, informa una nota, "la sua costante attività di ispezione tesa ad evitare il rischio/pericolo di introduzione di organismi nocivi per le piante nel territorio dell'Unione Europea e minacciare gravemente il patrimonio agricolo ed ambientale toscano e nazionale. Attività mai interrotta neppure durante l'emergenza sanitaria da Covid".

Le sette intercettazioni anno riguardato la cosiddetta 'macchia nera degli agrumi' e 'il cancro batterico degli agrumi', gli organismi nocivi più frequentemente individuati: una loro accidentale introduzione e diffusione comporterebbe un notevole danno alle regioni agrumicole (Italia meridionale e Spagna) dato che entrambi i patogeni rendono i frutti non più commercializzabili.

La frutta, che proveniva da Argentina, Uruguay, Brasile e Cina, non è quindi entrata in Ue ed è stata rispedita al mittente o distrutta oppure inviata a un Paese terzo extra Ue. Attraverso il porto di Livorno, tra i principali punti di ingresso di vegetali e prodotti vegetali provenienti da Paesi extra Ue, vengono importate diverse tipologie di prodotti (soprattutto frutta fresca, sementi e legname) tutti sottoposti a controllo fitosanitario.

"Tra maggio e ottobre - si spiega - arrivano considerevoli quantitativi di agrumi che vengono scrupolosamente ispezionati, soprattutto per il rischio di introduzione di mosche e farfalle della frutta, nonché di batteri e funghi la cui presenza nella Ue non è stata ancora segnalata ed in grado di danneggiare gravemente le produzioni agricole. Gli agrumi provengono sopratutto da Sud Africa, Argentina, Uruguay e Brasile.

Per procedere celermente nell'attività di controllo, i frutti con una sintomatologia riconducibile rispettivamente al 'cancro batterico degli agrumi' ed alla 'macchia nera degli agrumi' vengono campionati e sottoposti ad analisi di biologia molecolare presso il laboratorio del Servizio fitosanitario della sede di Livorno, all'Inteporto toscano 'Amerigo Vespucci': in genere già in due ore si ha la possibilità di capire se la merce può essere importata o meno. 

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