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Fase 3: Coldiretti, nei campi il nuovo welfare

ROMA - Dai primi centri estivi rurali per i bambini agli agriospizi, fino all'ortoterapia e la pet therapy. Per sostenere le famiglie in difficoltà, gli anziani, i bambini, i disabili e le fasce più disagiate della popolazione travolte dalla crisi generata dall'emergenza coronavirus scende in campo la prima rete nazionale delle fattorie sociali di Coldiretti per offrire nuovi servizi di eco-welfare nelle campagne dove all'aria aperta è più facile il rispetto del distanziamento e minori i rischi di contagio. E' quanto emerge dal primo rapporto di Coldiretti dedicato a "La vera agricoltura sociale fa bene all'Italia" presentato a Roma alla presenza del presidente della Coldiretti Ettore Prandini e del ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova. Lungo tutta la penisola sono circa 9mila le fattorie impegnate nel sociale con un aumento di 7 volte dal 2013 in grado di offrire oggi un valore di servizi sanitari ed educativi che ha raggiunto il miliardo di euro ,secondo le stime della Coldiretti.

"Nell'ultimo anno - spiega la Coldiretti - oltre 40mila famiglie hanno usufruito dei servizi nati grazie all'impegno sociale degli agricoltori con azioni di aiuto e sostegno a disabili motori e cognitivi, a persone con autismo, a detenuti ed ex detenuti, a minori disagiati o con difficoltà di apprendimento, a donne vittime di abusi, ad anziani, a persone con problemi relazionali oppure con dipendenze fino ai disoccupati e agli stranieri". Secondo Coldiretti è in corso "una crisi collettiva nazionale trasversale per demografia e lavoro senza precedenti dai tempi del dopoguerra". "Grazie agli agricoltori si realizzano progetti che offrono servizi di qualità a persone svantaggiate con percorsi di integrazione e formazione che spesso sfociano in contratti di lavoro che restituiscono dignità e traiettorie di futuro" conclude il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. 

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