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Coronavirus: il florovivaismo si digitalizza, taglia la filiera e riparte

ROMA - Digitalizzare il mercato dei fiori andando ad accorciare la filiera a vantaggio di produttori e fioristi, abbattendo sprechi di merce, tempo e denaro. E' l'obiettivo della start up Bloovery che punta a connettere sulla rete produttori e rivenditori del settore per far ripartire piccoli e grandi dopo il tracollo dovuto all'emergenza sanitaria. La startup va ad innovare un settore molto tradizionale, cambiando il modo in cui fiori e piante vengono esportati, venduti e distribuiti in Europa. Il tutto grazie ad una piattaforma che rende semplice ed immediati acquisto e controllo delle spedizioni per tutti i fioristi, anche i più piccoli e periferici. Bloovery permette di effettuare ordini tramite un catalogo digitale di oltre 15mila articoli ed è direttamente collegata alle aste olandesi dei fiori, dalle quali ogni giorno transita il 60% della produzione mondiale. I cataloghi sono sincronizzati in tempo reale, con valutazioni precise del miglior prezzo disponibile, permettendo così ai clienti di risparmiare fino al 30%. I prodotti sono tracciati e consegnati tramite una logistica end-to-end che combina vettori di import/export con trasportatori specializzati nella distribuzione; il tutto senza richiesta di un minimo d'ordine. "Bloovery può rappresentare un asset strategico per tutti i produttori in modo da ripartire con più forza e avere maggiori margini già sulle fioriture di giugno ed estive", fa sapere Simone Guzzetti, ceo e coofondatore della start up, che la lanciato su Mamacrowd una campagna di equity crowdfunding raccogliendo nella prima settimana 100 mila euro, su un obiettivo di 300 mila entro il 27 maggio.

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