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Vino: caldo colpisce i vigneti dell'Umbria

(ANSA) - PERUGIA, 18 FEB - "I cambiamenti climatici hanno già avuto effetti negativi sui viticoltori umbri, nel 2017 ad esempio il raccolto delle uve si era più che dimezzato e non era stato di grande qualità": a dirlo all'ANSA è Alberto Palliotti, docente del Dipartimento di Scienze agrarie alimentari e ambientali dell'Università di Perugia a margine di un convegno che si è tenuto a Orvieto su "Cambiamento climatico e stress estivo - nuove strategie per a gestione del vigneto". Un momento formativo, organizzato dall'enologo Maurilio Chioccia, che ha visto la partecipazione di una quarantina di produttori da varie regioni.

"Siamo chiamati a fare i conti con ondate di calore che superano i 35-40 gradi all'ombra - ha spiegato Palliotti - e questo crea fotoinibizione, bruciature degli acini, disidratazioni spinte che arrivano anche a mettere a rischio la stessa sopravvivenza dei vigneti". Tra i rimedi che possono mitigarne gli effetti c'è, secondo il docente, "il caolino, una sorta di argilla bianca che viene spruzzata sulle chiome delle viti e crea una patina bianca che riflette la luce e abbassa le temperature anche di 8-10 gradi".

Suggerimenti chimici che l'esperto fornito ai produttori insieme ad altri accorgimenti tecnici.

Alla domanda se invece è pensabile andare sempre più verso una viticoltura sostenibile, Palliotti ha spiegato che dipende "dalle condizioni ambientali". "In zone collinari, ben esposte e ventilate - ha aggiunto - si può fare un'ottima viticoltura sostenibile con quasi zero chimica, nei fondovalle con terreni e vegetazioni vigorose è praticamente impossibile". (ANSA).

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