Un'annata da ricordare. Che vede orgogliosi ed emozionati nel rito del battesimo del millesimo 2016, oggi all'Anteprima Amarone, i produttori delle 53 aziende vinicole presenti alla settimana di confronto coi mercati internazionali, con tecnici e agronomi e con la critica enologica promossa dal Consorzio di tutela vini Valpolicella a Verona.
Dai 23 campioni provenienti dalle differenti vallate della denominazione veneta, degustati da un panel di esperti guidato da Diego Tomasi, ricercatore del Crea-Ve (Centro di ricerca viticoltura ed enologia di Conegliano), è emersa soprattutto la grande armonicità dei profili sensoriali, a partire dai profumi, con un ventaglio olfattivo che va dai sentori di frutta rossa e nera, fino alle note di confettura, e sfumature speziate e balsamiche. E se la struttura al palato si rivela più moderata rispetto a quella dell'Amarone 2015, spicca l'ottimo equilibrio tra acidità e tannini. Caratteristiche queste, che collocano l'annata 2016 su un livello qualitativo potenzialmente superiore rispetto a quelle del 2013 e del 2014.
Dal punto di vista climatico, è stato precisato all'Anteprima Amarone, l'annata è stata positiva in tutti gli areali e per tutte le cultivar della Valpolicella, a vantaggio di una maturazione raggiunta senza difficoltà. Sul fronte dello stile, l'Amarone 2016 segna in maniera sempre più chiara la tendenza a produrre un vino caratterizzato da un minor residuo zuccherino medio (al di sotto dei 4 g/l), ma anche un estratto secco e un pH più contenuti, alla ricerca non solo di potenza e ricchezza, ma anche di un gusto elegante e ben bilanciato. Altra tendenza riscontrata è quella che punta a un periodo di invecchiamento più lungo prima dell'introduzione del vino sul mercato. I due terzi dei campioni degustati dai tecnici sono infatti prelievi da botte e sugli 8 Amaroni già imbottigliati 3 non risultano ancora in commercio.
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