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Callipo, da oltre 100 anni l'industria del tonno Doc

(di Alessandra Moneti) (ANSA) - Da oltre 100 anni Callipo Conserve alimentari è l'industria del tonno Doc, accreditata per la fornitura alle case reali fin dai tempi dei Savoia. Un'icona della Calabria che va, tra tradizione, col richiamo nello stabilimento di Pizzo a San Francesco di Paola che protegge i tonnarotti, il sociale, con sette detenuti del carcere di Vibo assunti per il quarto anno consecutivo per le confezioni natalizie, e l'innovazione.

''Siamo stati i primi - racconta Giacinto Callipo, quinta generazione dell'azienda familiare, e figlio di Filippo Callipo (detto Pippo) che ha annunciato di candidarsi alla presidenza della Regione - a scegliere di presentare i filetti in vasetti in vetro, e ora i primi a proporre il tonno conservato in acqua di mare, oltre che sottolio. Per questa idea abbiamo vinto il premio per l'innovazione di Tutto Food a Milano. E con la certificazione kosher la nostra produzione raggiunge anche i consumatori Usa, e in generale i cultori della cucina ebraica''.

Imminente ora l'apertura di un nuovo magazzino: ''cominciamo a stare stretti e l'anno prossimo - annuncia l'imprenditore calabrese - trasferiamo i posti pellet a Lamezia Terme, dove contiamo di inaugurare il nuovo magazzino''. Il gruppo ha oggi 350 dipendenti, dei quali 200 lavorano nel tonno. Per questa storica realtà produttiva, fondata nel 1913, l'ultima tonnara risale al 1963, ma di quella pratica rimangono testimonianza nelle fotografie ora raccolte in un libro per la centenaria attività di impresa e la memoria di una cantilena con cui i pescatori si incoraggiavano: leva, leva, leva...Racconta il giovane imprenditore nel precisare che ora i tonni sono pescati perlopiù alle Seychelles, in Giappone o in Papua Nuova Guinea, e subito congelati. Tutta l'industria conserviera italiana deve far ricorso alle catture globali che nei mari di tutto il mondo arrivano a 5 milioni di tonni l'anno. Di questo stock l'80% va all'industria. I tonni per la Callipo arrivano al porto di Gioia Tauro in container refrigerati e sigillati con tanto di scatola nera per il controllo di qualità. Molto artigianale, e perlopiù affidato alle maestranze femminili, il lavoro di monda, selezione e invasettamento. ''Su 100 kg di pescato, - precisa ancora Giacinto Callipo - dopo una cottura lenta al forno a vapore e sottovuoto che preservano le qualità organolettiche del pescato, in scatola ne finisce appena il 42%.

Con il rimanente si produce la buzzonaglia, molto apprezzata nel mercato locale, per alcune preparazione gourmet e nel Maghreb per i sughi''. Con un giro d'affari in crescita negli ultimi cinque anni, la Callipo Conserve Alimentari ha chiuso il 2018 con un fatturato di 57 milioni 350 mila euro, in aumento del 10% rispetto al 2017. Buone performance anche nel settore 'non ittico', dal gelato alle conserve vegetali fino all'accoglienza turistica.(ANSA).

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