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Dieci anni di Prosecco-economy, +242% produzione Doc

(ANSA) - ROMA - Il Consorzio di Tutela del Prosecco Doc festeggia,  con l'emissione di un francobollo dedicato a questo bere italiano di eccellenza, dieci anni di successi.

Il 19 novembre del 2009 nasceva a Treviso il Consorzio attualmente presieduto da Stefano Zanette, appena qualche mese dopo quel 17 luglio che ha sancito il Prosecco come Denominazione di Origine Controllata, avviando un inarrestabile processo di crescita quantitativa e qualitativa che nel 2018 si riassume in oltre 464 milioni di bottiglie per un valore pari a 2,4 miliardi di euro.

''Siamo partiti con una produzione che non arrivava a 142 milioni di bottiglie - ha detto il presidente del Consorzio di Tutela della Doc Prosecco, Stefano Zanette - per attestarci, a distanza di un decennio, a numeri più che triplicati che, secondo le nostre proiezioni, dovrebbero chiudere il 2019 con 485 milioni di unità. Un balzo dunque del +242% che ben sintetizza il nostro impegno sul fronte della qualità e della promozione, di pari passo con quello per la tutela del nome Prosecco. Una strada intensa e ricca di risultati che oggi si traduce in un successo mondiale, in partnership culturali e sportive prestigiose e soprattutto nella creazione di molti posti di lavoro e in un contributo fondamentale alla bilancia commerciale italiana, visto che il 75% delle nostre bottiglie viene esportato per un valore pari a 1,8 miliardi di euro".

A fare la parte del leone sul fronte dei Paesi di sbocco, in particolare, la Gran Bretagna che copre quasi il 28,7% della quota export, seguita da Stati Uniti (22,5%), Germania (11,9%) e Francia (5,2%). Guardando invece al mercato interno, il Nord Ovest registra quota 37%, il Nord Est 30%, il Centro 19%, mentre il rimanente 14% spetta al Sud e alle Isole. Il tutto grazie a un sistema che lavora su 24.450 ettari vitati e che conta 11.102 aziende produttrici, 1.211 aziende vinificatrici e 348 case spumantistiche situate in 9 provincie tra Veneto e Friuli Venezia Giulia.

''Consideriamo nostro preciso dovere garantire la 'durabilità' del successo del Prosecco Doc - conclude Zanette - per trasmetterlo alle prossime generazioni, per continuare a lavorare per il bene comune e per tutelare la bellezza e la natura del territorio da cui nasce, senza il quale non esisterebbe. Non è un caso quindi che il francobollo celebrativo sia dedicato proprio alle terre venete e friulane".(ANSA).

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