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In calo del 20% della produzione di mele in Europa

TRENTO - Le stime di produzione per il 2019 prevedono un raccolto di mele in Europa di 10.566.000 tonnellate con un calo del 20% rispetto alla produzione record dello scorso anno, principalmente dovuto alla netta perdita in Polonia e nei paesi produttori dell'Europa orientale. Il dato emerge da Prognosfruit, la conferenza annuale dei produttori melicoli riuniti al Castello di Alden Biesen, in Belgio.

Il volume di mele disponibile nella zona comunitaria, stimato alla fine di luglio, potrebbe essere tra i più bassi degli ultimi anni (escludendo ovviamente il 2017). In generale, per la quasi totalità dei paesi produttori, ci si attendono calibri generalmente inferiori alla media. Altro elemento da tenere in considerazione è quello del calo drastico di varietà tipicamente prodotte e vendute nell'Europa orientale ed in particolare in Polonia dove si sono concentrate le maggiori perdite in Europa. Per l'Italia si stima una produzione di 2.194.762 tonnellate, leggermente inferiore a quella dello scorso anno ed in linea con la media 2014 - 2018 (escludendo ovviamente il consuntivo del 2017).

Gli andamenti della produzione per la stagione entrante sono differenti a seconda delle aree produttive: scende dell'8% e si assesta su livelli inferiori alla media la produzione del Trentino, che lo scorso aveva fatto registrare il raccolto più alto di sempre. Per l'Alto Adige si stima invece una produzione perfettamente in linea con quella dello scorso anno e inferiore alla media. Si stabilizza sulla cifra dello scorso anno anche il raccolto del Piemonte, ormai la seconda regione a livello di produttivo dopo il Trentino Alto Adige. Leggermente in ribasso la produzione in Emilia Romagna e del Friuli, mentre torna livelli nella media quella della Lombardia.

Come accaduto due anni fa, il raccolto in Europa sarà pesantemente influenzato dalle gravi gelate che hanno colpito la Polonia e diversi paesi produttori dell'Est Europa. La Polonia, infatti, prevede una riduzione del raccolto del 44% rispetto allo scorso anno con una produzione stimata a 2.710.000 tonnellate, inferiore quindi a quella del 2017. Perdono fette consistenti di produzione anche Ungheria, Romania e Croazia. In Austria ed in Germania, paesi particolarmente interessanti per l'export italiano, si aspettano cali importanti della produzione rispettivamente del 22% e del 17%.
La Francia, invece, stima un raccolto in rialzo del 12% rispetto alla scorsa stagione, prevedendo un raccolto superiore a 1.600.000 tonnellate. Crescono anche le produzioni di Portogallo (+15%) e Spagna (+14%).  

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