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Europee: Cia, campagna elettorale si occupi di agricoltura

ROMA - Mantenere inalterato il budget della Politica agricola comune post 2020 senza alcun taglio e allo stesso tempo accelerarne il percorso di riforma, già avviato in questa legislatura, in una logica di semplificazione, flessibilità e innovazione. Sono questi tra i temi sui quali Cia-Agricoltori Italiani chiede risposte ai candidati alle imminenti elezioni europee. Una campagna che invece, denuncia la confederazione, verte solo su questioni ancorate a una visione politica prettamente nazionale, dalla flat tax, alle revisioni del contratto di governo, alla revoca di incarichi ai cannabis shop.

In una fase storica dove le sfide del mercato sono sempre più difficili e gli scenari geopolitici in evoluzione, Cia ritiene urgente un confronto sulle politiche europee e su una loro possibile riforma. Tra gli asset della agenda politica comunitaria, secondo Cia devono entrare anche la riforma del sistema dei pagamenti, più politiche di sostegno all'organizzazione di filiera e il rafforzamento delle politiche di gestione delle crisi.

Una strategia che comprenda quindi un progetto europeo di governo delle aree interne e nuovi accordi di libero scambio, segnala Cia, che da una parte sostengano l'export Made in Italy e dall'altro tutelino i prodotti sensibili da un import senza regole, anche rivedendo il funzionamento delle clausole di salvaguardia. Dalle nuove politiche comunitarie dipenderà il rilancio del processo d'integrazione dell'Unione e, conclude Cia, anche il futuro dell'agricoltura. 

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