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Vino: in Umbria 48 'Cantine aperte' ai turisti

(ANSA) - PERUGIA, 18 MAG - Al via l'edizione numero 27 di Cantine aperte, che si terrà sabato 25 e domenica 26 maggio. In Umbria saranno 48 quelle socie del movimento Turismo del vino che apriranno le porte ai turisti, con un'edizione "tutta rinnovata, all'insegna della qualità dell'offerta e della sostenibilità ambientale, ma anche del bere consapevole e della sicurezza sulla strada".

Obiettivo delle cantine aperte umbre - spiegano gli organizzatori in una nota - è, infatti, proprio quello di proporre al pubblico un'edizione in evoluzione verso un'accoglienza ancora più personalizzata, che "permetta ai turisti del vino di far conoscere e apprezzare a pieno la produzione enologica, il paesaggio e la cultura locale". In programma incontri a tema, pranzi e cene a base di piatti della tradizione umbra e degustazioni guidate dagli esperti delle cantine.

"Il disciplinare di cui il Movimento si è dotato ormai da qualche anno per l'accoglienza all'enoturista - ha spiegato Filippo Antonelli, presidente del Movimento turismo del vino dell'Umbria - prevedeva già il non utilizzo dei bicchieri di plastica per il vino, ma anche in virtù della nuova legge sull'enoturismo, abbiamo ritenuto opportuno ridurre l'uso di plastica e materiali non riusabili, per dare un segnale forte rispetto alla nostra idea di un mondo non 'mordi e fuggi', ma anzi da gustare a pieno e con la dovuta calma. Nel 2019, inoltre, abbiamo voluto porre ancora di più l'accento sulla qualità, sull'evoluzione verso una sempre più diffusa cultura del vino, legata agli aspetti produttivi, al rapporto con il produttore, alla promozione del territorio e delle sue eccellenze, perché l'enoturista sia consapevole e dia il giusto valore a quello che si ha nel bicchiere. Grazie all'opportunità di confronto diretto con il produttore e gli esperti della cantina, - ha aggiunto- così come di partecipazione su prenotazione ai momenti degustativi che sono vere e proprie occasioni di conoscenza della storia e delle tradizioni del territorio, il pubblico può imparare e apprezzare meglio tutto ciò che riguarda il vino, il che significa poi anche berlo al meglio, gustandolo senza eccessi. Vogliamo, infine, contribuire a promuovere un approccio consapevole e responsabile al vino, soprattutto da parte dei giovani, disincentivandoli ad un bere fine a se stesso che non è certo positivo. E chi può farlo meglio di noi produttori, che sappiamo bene come quel vino nasce?". (ANSA).

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