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Ong, lobby vogliono indebolire la direttiva acque dell'Ue

(ANSA) - BRUXELLES, 15 MAG - Le lobby dell'agricoltura industriale, dell'energia idroelettrica e dell'estrazione di carbone stanno facendo pressioni sui legislatori europei per apportare "cambiamenti devastanti" alla direttiva quadro sulle acque dell'Ue. Cambiamenti visti di buon occhio anche da alcuni Stati membri. È quanto denuncia la coalizione 'Living rivers Europe', formata da cinque ong ambientaliste, fra cui Wwf, che rappresentano oltre 40 milioni di persone. Secondo le ong, se i cambiamenti suggeriti dall'industria "entrassero in vigore, darebbero al settore luce verde per intraprendere attività ancora più distruttive, potenzialmente devastanti per i nostri fiumi e laghi". I propositi delle lobby avrebbero anche trovato terreno fertile in alcuni Stati membri, che "hanno stilato una lista di interessi sorprendentemente simile", sostengono gli attivisti. Per questo la coalizione ambientalista ha lanciato il suo appello in difesa della direttiva sulle acque a pochi giorni dalla riunione informale dei ministri dell'ambiente Ue, prevista per il 20 e 21 maggio a Bucarest. "Attraverso la campagna guidata dalla società civile #ProtectWater, oltre 375mila cittadini hanno chiesto che la legislazione sulle acque resti invariata. L'allineamento di alcuni Stati membri con le posizioni delle lobby dell'industria solleva la domanda: hanno davvero a cuore l'interesse dei cittadini?", ha dichiarato Andreas Baumueller, a capo del settore Risorse naturali presso l'ufficio Wwf di Bruxelles. (ANSA).

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