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L'aceto balsamico di Modena riscopre mercato italiano

(ANSA) - ROMA - "Siamo i più grandi produttori di Aceto Balsamico di Modena, una bottiglia su quattro nel mondo è nostra, ma l'Italia era il Paese che ci mancava. Da giugno torneremo sugli scaffali della Penisola col nostro Mazzetti l'Originale Igp in fascia Premium". Ad annunciarlo, in un incontro stampa a Roma, è Cesare Mazzetti, fondatore insieme a Marco Bombarda del gruppo Acetum, leader mondiale sulla produzione e distribuzione di Aceto Balsamico di Modena con un fatturato di oltre 105 milioni di euro.

Mazzetti è anche presidente della Fondazione Qualivita e membro Cda del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena Igp. Il primo produttore italiano di aceti dal 2017 è entrato nell'orbita della britannica Abf che annovera anche i tortellini e i ravioli Fini e i salumi Veronesi: "con i capitali inglesi, parliamo sempre più modenese" ha detto Mazzetti convinto che ''per le produzioni Igp (a indicazione geografica protetta) gli investimenti di multinazionali sostengono il made in Italy, senza poter spostare sede di produzione all'estero". Solo benefici dunque da queste acquisizioni secondo un imprenditore italiano che ha nel Dna di famiglia il fiuto per il business.

Dalla storica distilleria piemontese Mazzetti d'Altavilla, il nonno si spostò a Vignola, nel modenese, per procurare le migliori ciliegie per i Mon Cheri Ferrero. Qui si innamorò del balsamico, ma fu poi Cesare Mazzetti a portarlo con successo negli Usa nel 1987 fino a diventare leader di mercato con un export che si attesta al 96% della produzione. Ma nel 2012 il terremoto distrusse metà azienda con danni consistenti allo stabilimento di Cavezzo: "L'ufficio era in un container - ha raccontato - ma abbiamo ricostruito e aperto un centro visitatori per far scoprire un prodotto straordinario, le cui origini sono narrate da Virgilio.

Ora aumenteremo la presenza nella ristorazione e distribuzione italiana - ha concluso - e contemporaneamente aumenteremo iniziative a tutela del brand, dell'Indicazione geografica e del made in Italy. Abbiamo il vento in poppa, se l'agroalimentare cresce del 2%, noi nei primi mesi dell'anno cresciamo ancor di più. Per i tedeschi non c'è caprese senza aceto balsamico, in America è un must nell'insalata".(ANSA).

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