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Crescono i consumi di carne rossa al ristorante, +3% in valore

ROMA - Gli italiani mangiano sempre più volentieri la carne bovina al ristorante, disposti a spendere il 3% in più rispetto allo scorso anno. Questo a fronte di una stabilità dei consumi domestici dopo quasi 10 anni di cali. Lo afferma all'ANSA il direttore di Assocarni, Francois Tomei, a margine della presentazione dei risultati della campagna promossa dall'Associazione insieme al Mipaaft, riferendosi ai dati del primo trimestre 2019.

"E' un dato confortante - rileva Tomei - il consumatore tende oggi a mangiare carne di qualità nei ristoranti dove cresce il valore. Di fatto stiamo assistendo ad un'inversione di tendenza rispetto agli anni passati, dove il calo dei consumi domestici dal 2012 si è arrestato arrivando ad una stabilità, mentre assistiamo ad una ripresa per quelli fuori casa".

Un cambiamento dovuto anche a diverse iniziative di informazione, fa notare Tomei, riferendosi anche a quella condotta insieme al Mipaaft, "che hanno fatto ritrovare al consumatore fiducia e consapevolezza nella carne italiana, sicura e di qualità, frutto del lavoro dei nostri allevatori". A questo proposito il direttore ha ricordato il grande lavoro di informazione a tutto tondo che sta facendo Assocarni. "Cerchiamo di dare dei dati veritieri sul reale impatto ambientale della carne in Italia e in Europa molto più basso di quello a livello mondiale - spiega Tomei - parliamo del 3% degli allevamenti Ue contro il 14% e questo grazie alla Politica agricola e agli investimento massicci da parte dell'Ue; noi come Italia ci sforziamo di abbassare ulteriormente questa percentuale". 
   

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