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Parte BO-Agricoltura, prodotti 'tracciati' da campo a tavola

Parte la produzione agricola 'B.O.'. Si distingue dalla 'Bio' non per qualità ma per diverse scelte produttive e rapporto con i potenziali clienti. L'idea, di un imprenditore romano, recupera infatti la tradizione dell'agricoltura 'antica' (senza pesticidi, ad esempio), la coniuga con la richiesta di informazioni, sempre più presente nella clientela e con prezzi 'abbordabili'. Così, grazie a un gruppo eterogeneo di lavoratori (dal regista, al contadino) nasce la prima fattoria 'tracciata' alla quale si possono ordinare prodotti e vedere poi tutte le fasi della produzione fino all'arrivo in tavola grazie a 24 telecamere 'fisse' sulle diverse fasi della lavorazione.

Per ora il canale di vendita è la prima 'BOttega' che aprirà i battenti a Roma il prossimo 16 dicembre (zona Olgiata). Ma l'idea - spiega Massimo Pasquali, che è stato anche uno degli autori delle prime edizioni del Grande Fratello - è quella di rafforzare il brand fino a farne un vero e proprio circuito distributivo: "Speriamo molto nel fatto che 'B.O. agricoltura antica' possa diventare un marchio perché può portare grandi benefici al consumatore e alla natura. Tutto è visivamente tracciabile". "Abbiamo investito nell'agricoltura - spiega Pasquali - perché abbiamo capito cosa finisce nelle nostre tavole e abbiamo sentito l'esigenza di dare prodotti semplici, con la trasformazione ridotta all'essenziale. L'Italia è il primo paese in Europa, o uno dei primi, ad utilizzare prodotti chimici (Fonte Ispra: 130.000 tonnellate l'anno). La nostra invece è un'agricoltura antica per cui i soldi che andrebbero destinati a pesticidi li impieghiamo nelle ore lavoro manuali. Cerchiamo di lavorare la terra come facevano i nostri avi, ma con le tecnologie, non invasive, moderne". Ma il problema è anche trovare forza lavoro: "Molti amano la terra ma la fatica è tanta".
L'investimento è alto così come la 'scommessa': "l'investimento solo per la parte tecnologia, tra azienda e BOttega - spiega Pasquali - è stato molto alto, tra pannelli, geotermia, vasche di riciclo d'acqua, telecamere, demotica e altro, abbiamo superato abbondantemente i 300.000 euro, ma abbiamo cercato di fare le cose al top". E i primi risultati, anche in termini di occupati, arrivano: "le persone impegnate nel progetto sono 4 più i part-time che al momento sono altri 4. Servono innanzitutto persone che abbiano davvero voglia di lavorare, i nostri antenati dicevano la terra è bassa e porta fatica" ma l'idea ora, con la BO-agricoltura, è che porti anche profitti e lavoro.

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