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ANSA/ Salami DOP e IGP, 14mila tonnellate/anno, valgono 140 mln

(ANSA) - MILANO, 14 OTT - Diciassette tipologie certificate per 14mila tonnellate di produzione annua ed un fatturato di circa 140 milioni di euro. Sono i numeri dei salami DOP e IGP italiani, una nicchia di mercato di qualità che sarà protagonista a Cremona dal 20 al 22 ottobre della Festa del Salame. Non un semplice street festival, ma un evento a cui parteciperanno alcuni dei principali produttori nazionali e che offrirà degustazioni e momenti di intrattenimento, convegni scientifici e spettacoli, mostre e laboratori.

I salamini Italiani alla cacciatora, con un volume di circa 3.700 tonnellate per un fatturato di 40 milioni di euro, rappresentano la produzione più consistente, che copre oltre un quarto del totale. Il territorio d'origine, d'altra parte, è il più esteso dell'intera categoria comprendendo Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Umbria, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio e Molise. Sono, inoltre, molto apprezzati all'estero: alimentano un export da 20 milioni di euro cresciuto in un anno del 174,2%. Un autentico exploit. I numeri dei cosiddetti cacciatorini sono superiori anche a quelli di un 'totem' dell'arte salumiera come il Salame Felino: 3.481 tonnellate annue (ovvero il 25% del totale) per un valore di 37 milioni di euro.

Tra le altre produzioni principali spiccano le due IGP di Modena: con quasi 2.200 tonn. il cotechino vale il 16% del totale, mentre lo zampone (circa 1.500 tonn) pesa per il 10,6%.

Seguono il salame piacentino (5,8%), la finocchiona (5,3%), il ciauscolo (2,4%) e il salame Cremona (2,2%). Nella lista dei salami DOP e IGP figurano anche micro-produzioni come il Salame d'Oca di Mortara: solo 1.200 kg all'anno. Nel 'giro d'Italia del salame' vengono toccati quasi tutti gli angoli dello Stivale: in Calabria la salsiccia e la soppressata DOP, in Sicilia il salame Sant'Angelo, in Veneto la soppressa vicentina. "L'Italia è il Paese europeo con il maggior numero di prodotti agroalimentari a denominazione di origine e a indicazione geografica - sottolinea Fabio Tambani, presidente del Consorzio Salame Cremona che promuove la Festa del Salame -.

I salami DOP e IGP, in particolare, rappresentano un'eccellenza della produzione norcina e sono ciascuno il frutto di una combinazione unica di fattori umani ed ambientali caratteristica di un determinato territorio". (ANSA).

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