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Patate dolci, ideali in menu light e per persone con diabete

(ANSA) - ROMA, 12 SET - Quando Cristoforo Colombo scoprì l'America nel 1492, i nativi già la coltivavano e la cucinavano: è la patata dolce, una radice tuberosa che trova il suo miglior habitat nella Carolina del Nord, una zona dal clima umido e dal terreno ghiaioso negli Usa. Dalla forma allungata, la buccia marroncina sfumata di rosa e la polpa arancione brillante, le patate dolci della Carolina del Nord sono molto versatili in cucina e rappresentano un concentrato naturale di sostanze nutritive. Una patata dolce di dimensione medie, cotta al forno e consumata assieme alla sua buccia, contiene, sottolinea in una nota l'associazione dei produttori nordamericani, oltre quattro volte l'apporto giornaliero raccomandato di vitamina A, importante per la vista, lo sviluppo delle ossa e delle difese immunitarie. Come gli agrumi, le patate dolci sono anche una buona fonte di vitamina C, che aiuta a combattere le infezioni e ad assorbire il ferro. Contengono betacarotene, forniscono fibre, vitamina B6, E, potassio e manganese: per questo motivo possono essere assolutamente inserite nei regimi dietetici ricchi di frutta e verdura.

Le patate dolci devono il loro sapore alla trasformazione dell'amido in zucchero e, nonostante il loro nome, sono prive di grassi e hanno un bassissimo contenuto calorico, 86 Kcal per 100 grammi. La polpa arancione contiene carboidrati complessi, che vengono trasformati dal corpo molto più lentamente rispetto alle patate bianche, impedendo il rapido innalzamento dei livelli di zucchero nel sangue. Ecco perché hanno un basso indice glicemico e sono quindi particolarmente adatte per le persone che soffrono di diabete, giocando un ruolo importante nella stabilizzazione o addirittura nell'abbassamento dei livelli di zucchero nel sangue.(ANSA).

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