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Rapporto Coop 2017, ripresa c'è ma cicatrici crisi restano

MILANO - La ripresa c'è ma le cicatrici lasciate dalla crisi restano, soprattutto a livello sociale, nel divario economico tra Nord e Sud del Paese e in quello generazionale. E' la fotografia dell'Italia scattata dall'edizione 2017 del Rapporto Coop, che ogni anno analizza la vita quotidiana degli italiani partendo dal carrello della spesa. "L'economia italiana prova a rialzare la testa spinta dall'export, seppur ancora gravata dai molti divari sociali" evidenzia lo studio presentato oggi a Milano. Gli stessi consumi se continuano il loro trend positivo (l'anno in corso si chiuderà con un +1,2%) lo fanno a patto di una diminuzione del tasso di risparmio e del nuovo incremento dei prestiti. "La ripresa c'è ma le cicatrici sociali restano" è la sintesi del direttore generale di Ancc-Coop, Albino Russo, che cura il Rapporto. Il 28,7% delle famiglie, ovvero un italiano su 4, è a rischio povertà o esclusione sociale (era il 26% nel 2007). "Impauriti" dalla minaccia terroristica e dall' immigrazione, gli italiani reagiscono ricorrendo sempre di più agli antidepressivi (+18% negli ultimi dieci anni) e alle armi: 12 italiani su 100 ne possiedono una. Sul fronte dei consumi, gli italiani "abbandonano i vizi" a favore di uno stile di vita più sano. "Il 2017 è l'anno della fine del downgrading della spesa e del ritorno del valore nel carrello" registra l'analisi della Coop. Per la maggioranza degli italiani sembra finito il tempo delle rinunce alimentari e della caccia alle promozioni. Il 70% cerca la qualità a tavola e il carrello del lusso supera l'8% di crescita nel primo semestre dell'anno. Il rapporto mette in luce anche una vera e propria "ossessione" degli italiani per la salute. I cosiddetti "cibi terapeutici", ricchi di nutrienti e di proprietà benefiche, valgono oramai il 10% dei consumi alimentari e crescono il doppio della media (+5% nell'ultimo anno, i superfood dell'8%), con in testa avocado e zenzero. Spendiamo circa 10 miliardi di euro all'anno per la cura del corpo ma "trasgrediamo sempre meno". Calano infatti i fumatori e il consumo di alcolici ma anche il desiderio sessuale: -10% negli ultimi 15 anni, che si traduce in una diminuzione del 6% nella spesa per i profilattici. Resta, invece, la passione per il gioco d'azzardo. "Sfortunata però - conclude lo studio - visto che siamo il quarto popolo che perde di più al mondo".

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