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'Guerra del pesce' con Ischia, Tar da' ragione a Procida

NAPOLI - "Guerra del pesce" tra Ischia e Procida: vince l'isola di Procida (Napoli) che vede riconosciuti dal Tar Campania i diritti dei propri pescatori. La terza sezione, infatti, ha annullato l'ordinanza del Comune di Ischia che poneva limitazioni a carico dei pescatori procidani e ha stabilito che "l'autorizzazione alla vendita a partire dalle 10,30 (allorquando i pescatori di Ischia hanno già commercializzato il pescato fresco, ndr) lede la parità di trattamento tra operatori dello stesso settore, trattandosi di merce deteriorabile e di cui l'acquisto avviene di prima mattina".

Il Tar ha aggiunto che "l'iniziativa economica può essere limitata per motivi di interesse generale ma tale esigenza non può andare a discapito di alcuni soggetti e privilegiarne altri sulla base della residenza". Rigettata anche la tesi su cui poggiava l'ordinanza del Comune di Ischia, quella della 'sicurezza e ordinata viabilità'. Per i magistrati amministrativi "tali ragioni non appaiono idonee a tutelare l'interesse pubblico da salvaguardare, essendo plausibile che, nell'orario del "cambio" tra gli operatori uscenti ed entranti, la confusione tra imbarcazioni in manovra, ove non regolamentata, possa produrre analoghi incresciosi episodi". Il Comune di Ischia è stato condannato al pagamento delle spese, quantificate in 1500 euro.

"Siamo soddisfatti che il Tar abbia accolto le nostre ragioni" afferma il sindaco di Procida, Raimondo Ambrosino. "È stato ribadito il diritto al libero commercio - aggiunge il sindaco - credo che ne avranno soddisfazione anche gli abitanti di Ischia Ponte che potranno acquistare il pesce fresco da un numero maggiore di pescatori".

La vicenda prende piede da un'ordinanza dell'ex sindaco di Ischia, Giosi Ferrandino che aveva vietato la vendita di pesce a Ischia Ponte, nelle prime ore del mattino ai pescatori non residenti.

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