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Febbraio dice addio alla cometa dei Neanderthal

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La cometa dei Neanderthal, C/2022 E3 (ZTF), fotografata da Umberto Zecchini e Giuseppe Conzo, soci del Gruppo Astrofili Palidoro (fonte:U. Zecchini e G. Conzo, Gruppo Astrofili Palidoro)
© ANSA

Febbraio dice addio alla cometa dei Neanderthal, C/2022 E3 (ZTF), che ha visitato di nuovo la Terra dopo 50mila anni e che sarà ancora visibile, anche se con difficoltà, fino al 5 febbraio, quando ci sarà il disturbo della Luna piena. Anche questo mese, però, riserverà qualche fenomeno interessante, come sottolinea l’Unione Astrofili Italiani (Uai): a partire da un’insolita incursione di due pianeti, Venere e Giove, nella costellazione della Balena. Di norma, infatti, i pianeti si trovano nelle 13 costellazioni comunemente attraversate dal Sole, cioè le 12 tradizionali dello zodiaco più l’Ofiuco: ecco perché la breve ‘gita’, che compirà prima Giove dal 5 al 19 febbraio e poi Venere il giorno 26, costituisce un fenomeno così raro.

Per quanto riguarda gli altri pianeti, Mercurio sarà visibile solo i primi giorni del mese, poiché poi si avvicinerà sempre più al Sole, e diventerà sempre più difficile ammirare anche Nettuno, che il 15 febbraio sarà in congiunzione con Venere. Marte e Urano continuano ad essere osservabili nella prima parte della notte, mentre Saturno, dopo quasi tre anni di permanenza, il 13 si sposta dalla costellazione del Capricorno a quella dell’Acquario, anche se non sarà possibile ammirarlo vista l’imminente congiunzione con il Sole, che avverrà il 16 febbraio.

Le belle costellazioni invernali dominano ancora il cielo. Protagonista principale è sempre Orione, con le tre stelle allineate della cintura (Alnitak, Alnilam e Mintaka) ed i luminosi astri Betelgeuse (rossa) e Rigel (azzurra). Più in alto troviamo ancora le costellazioni del Toro, con la rossa Aldebaran, la costellazione dell'Auriga con la brillante stella Capella e i Gemelli, con le stelle principali Castore e Polluce. Infine, in basso a sinistra rispetto a Orione brilla Sirio, l'astro più luminoso del cielo, nella costellazione del Cane Maggiore.

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