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L'Italia favorita per l'Eistein Telescope, il governo ci crede

L'Italia non solo ha le carte in regola per competere con i Paesi Bassi per ospitare l'Einstein Telescope, ma parte da favorita nella corsa alla realizzazione dell'infrastruttura, capace di ascoltare le vibrazioni dell'intero universo a caccia di onde gravitazionali. Il sito individuato, l'ex miniera di Sos Enattos a Lula, un triangolo di tunnel nel Nuorese, è infatti uno dei luoghi più silenziosi per realizzare il progetto perché poco o per nulla antropizzato e lontano da infrastrutture che possano disturbare il lavoro della comunità di esperti. Non così si può dire del sito concorrente di Maastricht, attraversato da una ferrovia.

Quello che potrebbe essere l'elemento di svolta per la scelta dell'Italia è arrivato durante la vista a Lula della ministra dell'Università e della ricerca Anna Maria Bernini, accompagnata dal presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Antonio Zoccoli, che ha confermato le parole dell'esponente del governo.

"Non solo non siamo indietro, ma siamo favoriti, proprio perché l'infrastruttura ha bisogno di silenzio. Quelle università, ferrovie, pale eoliche e collegamenti che sono già fisicamente presenti a Maastricht potrebbero rappresentare un deterrente", ha detto Bernini.

"Qui abbiamo questo vantaggio iniziale ed è chiaro che attorno a questo dobbiamo costruire un ecosistema che prevede, tra le altre cose, anche una forte partecipazione del mondo accademico e della ricerca", ha aggiunto Zoccoli ricordando come oltre allo studio di fattibilità, affidato all'Infn con 50 milioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e base per il dossier della candidatura sul tavolo di Palazzo Chigi, in ballo c'è anche il progetto Terabit, il collegamento in fibra ultraveloce "che farà un anello di collegamento in Sardegna con tutti gli enti di ricerca fondamentale per trasmettere i dati".

Da qui al 2025 il lavoro da fare sarà quello - peraltro già avviato con il comitato presieduto dal premio Nobel Giorgio Parisi - di portare la comunità scientifica europea e internazionale dalla parte di Sos Enattos, "per stabilizzare questa candidatura" con un progetto che "potrà fare andare avanti la ricerca di mille anni", ha assicurato Anna Maria Bernini.

A credere fortemente nell'Einstein Telescope è anche la Regione sarda che in settimana avrà un primo incontro sul progetto col governo: "Restiamo in attesa che la procedura a livello comunitario si definisca - ha detto il governatore Christian Solinas - Abbiamo già realizzato tutto quello che era indispensabile, pensiamo ora di aggiungere con i progetti Archimedes e Faber, che sono già in essere con l'Istituto nazionale di fisica nucleare e l'Istituto nazionale di vulcanologia, degli elementi scientifici ulteriori perché il sito che già naturalmente ha i requisiti migliori sia favorito per la scelta finale".

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