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I batteri dormono con un occhio aperto, per capire quando risvegliarsi

I batteri dormono con un occhio aperto, anche quando si trovano in uno stato inattivo sotto forma di spore: lo stato dormiente, infatti, non gli impedisce di continuare a recepire i segnali provenienti dall’ambiente circostante, per capire quando risvegliarsi e tornare a crescere. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori guidati dall’Università americana della California a San Diego, che ha pubblicato i risultati ottenuti sulla rivista Science. Lo studio ha rivelato che il meccanismo alla base di questa capacità è simile a quello usato dai neuroni e aiuterà a comprendere e controllare meglio non solo i microrganismi presenti sulla Terra, ma anche le eventuali forme di vita scoperte su altri pianeti.
In presenza di condizioni ambientali ostili, i batteri possono entrare in uno stato dormiente che può essere prolungato per anni o anche decenni, fino a quando le condizioni non diventano più favorevoli. Fino ad ora si riteneva che le spore (lo stato dormiente dei batteri) fossero del tutto prive di attività biologica, ma i ricercatori guidati da Kaito Kikuchi hanno dimostrato che i microrganismi mantengono la capacità di elaborare segnali ambientali, anche in assenza di produzione di energia da parte del batterio.
Utilizzando un modello matematico e molti esperimenti su migliaia di spore del batterio Bacillus subtilis (comunemente presente nel suolo), gli autori dello studio hanno mostrato che il passaggio dallo stato dormiente a quello attivo può essere spiegato da un cambiamento nello stato elettrochimico, simile a quello che avviene nei neuroni: quando le spore cominciano a ricevere ripetuti segnali dall’ambiente, provocano il rilascio di ioni potassio (elettricamente carichi) dal nucleo della spora verso la sua membrana esterna, fino a quando non viene raggiunta una soglia critica che fa risvegliare i batteri.

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